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Voucher agricoli come si usano


Con l’avvicinarsi della stagione estiva in ambito agricolo aumenta la richiesta di forza lavoro e di conseguenza la necessità di regolarizzare i lavoratori con le diverse forme che prevede la legge. Una di queste possibilità è il ricorso al lavoro accessorio, negli ultimi anni in netta crescita, soprattutto per il lavoro stagionale.

SEMPLICITA’

Il grande vantaggio dell’utilizzo di tale forma, che consiste nel pagamento della prestazione lavorativa per il tramite di voucher, è la snella procedura burocratica in capo al datore di lavoro che non prevede la stipula di alcun contratto e si perfeziona con alcuni semplici passaggi e consente di operare nella piena legalità con copertura previdenziale Inps ed Inail del lavoratore. Dall’altro lato il lavoratore riceve delle somme che già hanno scontato la relativa tassazione, che non lo costringono a predisporre la dichiarazione dei redditi ed altresì cumulabili con il trattamento pensionistico o di disoccupazione.

DATORE DI LAVORO

Il datore di lavoro ha l’onere:
– di acquistare alternativamente i voucher in via telematica con procedura prevista dall’Inps oppure presso le tabaccherie autorizzate o le banche popolari autorizzate;
– effettuare una comunicazione telematica prima dell’inizio della prestazione lavorativa o al massimo il giorno stesso, indicando il codice fiscale del lavoratore, data di inizio e di fine della prestazione, luogo di lavoro e tipologia dell’impresa ed un importo stimato dei buoni lavoro corrisposti per la prestazione.

PRESTATORE D’OPERA

Il prestatore una volta ricevuti i voucher potrà riscuoterli o presso gli uffici postali (se il datore li ha acquistati mediante la procedura telematica) oppure presso i tabaccai abilitati o le banche popolari abilitate presentandosi munito di codice fiscale o tessera sanitaria e documento d’identità.

IN AGRICOLTURA

In ambito agricolo il campo di applicazione dei voucher è previsto, per le aziende agricole con volume di affari superiore ad euro 7.000,00, per prestazioni a carattere stagionale e prestate da pensionati, giovani con meno di 25 anni di età iscritti ad un ciclo di studi e percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito. Nel caso di aziende agricole in regime di esonero, invece, il lavoro accessorio è ammesso anche per lo svolgimento di attività non stagionale e da parte di qualsiasi soggetto purché non iscritto nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

LIMITI

I percepenti hanno un limite, per l’anno 2016 di euro 7.000,00 netti complessivi, pari ad un compenso lordo di euro 9.333,00 (a differenza degli altri settori produttivi dove, fermo restando il limite di euro 7.000,00 complessivi, è previsto un ulteriore limite di euro 2.000,00 netti per ogni committente); per i soggetti percettori di prestazioni integrative del salario o del reddito il limite dei compensi netti scende ad euro 3.000,00.

Alberto Tealdi
a.tealdi@studiocugnasco.it

(Fonte: L’Imprenditore Agricolo)