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Vip in cattedra con Petrini a Pollenzo


Provengono da 16 nazioni (Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Corea del Sud, Etiopia, Germania, Giappone, Italia, Mali, Messico, Ghana, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera, Thailandia) e da 12 regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia,Veneto, Friuli, Marche, Umbria , Lazio,Puglia, Campania, Calabria, Sicilia) i 57 studenti che venerdì 6 marzo hanno celebrato il loro Graduation Day all’Università delle scienze gastronomiche di Pollenzo.

GLI OSPITI
La cerimonia è iniziata con il lungo corteo composto da studenti, docenti, dal rettore Piercarlo Grimaldi e dal presidente dell’Università Carlo Petrini, oltre agli ospiti Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano, Marcello Masi, giornalista e direttore del TG2, Otto Bitjoka, economista ideatore della Fondazione Ethnoland e vicepresidente di Extrabanca, la prima banca per immigrati in Italia.
Indossando il tocco e il tabarro, ovvero la tradizionale mantella nera di Langa, il suggestivo corteo si è diretto dal cortile dell’Agenzia di Pollenzo verso la Chiesa di San Vittore dove sono avvenute le proclamazioni e dove gli ospiti sono intervenuti portando le loro testimonianze.

PIERCARLO GRIMALDI
Il rettore Piercarlo Grimaldi ha salutato i laureandi e le loro famiglie ricordando il senso della giornata di conferimento dei diplomi di laurea e master.
“Il Graduation Day è una nostra ben riuscita, giovane tradizione: un rito che è un momento di gioia, di condivisione, un giorno di festa, ma anche un rito che sembra appartenere ormai alle radici culturali di questa terra che ci ospita. Care Laureande e Laureandi, oggi lasciate Pollenzo, ma non la sua comunità. In questa comunità avete appreso il significato profondo del buono, del pulito e del giusto; avete compreso il ruolo centrale del cibo come fattore di sviluppo economico, sociale, politico e come le ragioni etiche del cibo debbano far parte della coscienza e della libertà del mondo. Auspichiamo che tale patrimonio di conoscenza rappresenti per voi solide radici valoriali per costruire la vostra vita professionale di nuovi gastronomi partecipi di una società, di una modernità più giusta, più umana”.
Quindi hanno preso la parola gli ospiti: Letizia Moratti, Marcello Masi e Otto Bitjoka.

LETIZIA MORATTI
“Grazie di cuore al rettore e all’amico Petrini e congratulazioni ai laureandi di questa meravigliosa università che sono orgogliosa di aver contribuito a far nascere” ha così esordito Letizia Moratti.
“Ricordo l’emozione della mia laurea a 21 anni, a Scienze Politiche, in diritto della Comunità Europea. Allora questo tema era legato al concetto di costruzione dell’Europa unita: un’Europa unita che oggi è un processo irreversibile e ha bisogno di riscoprire i valori della solidarietà tra popoli – ha poi aggiunto -. Voi avete degli orizzonti ancora più ampi, in questo mondo che soffre di una crisi strutturale profonda, la crisi di un modello economico e sociale che non funziona più. Avete grandi opportunità perché i momenti di crisi possono essere di cambiamento e le vostre competenze saranno utili a creare un mondo diverso. La scienza che avete studiato è centrale alla costruzione di questo nuovo mondo. Le vostre sfide sono grandissime: difesa della biodiversità, nuovo equilibrio tra uomo e ambiente, riduzione degli sprechi e delle diseguaglianze. Sfide che richiedono il sapere che voi avete acquisito in questi anni, ma anche valori e ideali: la passione, la voglia e la consapevolezza di poter cambiare il mondo anche partendo da piccole cose”.

MARCELLO MASI
“L’Università è un progetto di Carlo Petrini, un progetto visionario, che mi ha sempre colpito e mi ha conquistato. Questo progetto meritava di essere seguito” ha affermato quindi Marcello Masi.
“Questa non è università che si occupa solo di agroalimentare, ma una scuola dove ci confronta e si cresce insieme. Questo modello va insegnato oggi nelle scuole.
Siete voi i nuovi missionari laici e dovete esportare nel mondo le nostre idee per creare un nuovo modello sostenibile di convivenza. Voi siete i semi che vengono gettato sul territorio. Un progetto che richiede applicazione, studio e responsabilità: occorre fare dei sacrifici per crescere insieme”.

OTTO BITJOKA
“La mia testimonianza e la mia persona disegnano la prospettiva di quello che dovranno affrontare questi giovani che sono i migliori ambasciatori di questa sfida – ha spiegato Otto Bitjoka – Passiamo a loro ciò che non abbiamo potuto fare noi: quello che devono fare è imparare a rubare il fuoco sapienziale e trasformare ciò che apparentemente non sembra trasformabile. Ecco l’alchimia che aspettiamo da questi giovani. Quindi schiena dritta e pensieri lunghi, con la consapevolezza di essere cresciuti in un luogo che vi forma anche come essere umani.
Io vengo dall’Africa e vi dico che possiamo combattere insieme le stesse battaglie, per lo sviluppo e per cambiare i paradigmi della distribuzione. La parola chiave è ibridazione, contaminare l’un l’altro, per trovare insieme un nuovo modello di sviluppo utile per tutti. Nutrire il pianeta, il tema dell’Expo, è una missione universale: avete un’autostrada davanti, dipende solo da voi”.

CARLO PETRINI
Ha chiuso la giornata Carlo Petrini: “Oggi siamo qui a rinnovare il nostro affetto e la speranza, anzi la certezza che ci farete fare bella figura una volta tornati nei vostri paesi e nelle vostre regioni. Ad oggi sono 75 paesi rappresentati a Pollenzo: è un momento di grande orgoglio per noi. Sono certo che terrete un legame con questa terra di Langa. Voglio inoltre ricordare una delle canzoni che cantiamo qui in coro, “La Rondinella”, la storia di una rondinella che va per il mondo, ma torna sempre al nido. Il nido per voi è qui a Pollenzo. Mantenete una austera anarchia e non dimenticatevi di essere felici”.