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Vino, sindacati contenti per ok Camera al Testo unico


Testo unico del vino approvato dalla Camera dei Deputati. Obiettivi principali sono il taglio della burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche, e fornire nuovi strumenti operativi per le imprese nel settore vitivinicolo.

COLDIRETTI, SEMPLIFICAZIONE A PORTATA DI MANO

“Per i nostri viticoltori la burocrazia è considerata il principale ostacolo al loro lavoro. A questo risultato si è arrivati a seguito di varie nostre proposte volte a semplificare ed ottimizzare i processi produttivi – sottolinea Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte -. In particolare, è molto positiva la revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione d’origine poiché, con l’introduzione dell’autocertificazione per l’idoneità, oltre a velocizzare i tempi, si avrà un contenimento dei costi”.

VINO MADE IN PIEMONTE

Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è molto richiesto all’estero: in particolare il mercato statunitense assorbe il 35% dell’export di vino piemontese e le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di euro nell’ultimo anno.
Il vitivinicolo piemontese nel 2015 ha registrato una P.L.V. (produzione lorda vendibile) di quasi 400 milioni di euro con una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva e detiene una superficie vitata di 43 mila ettari.

DA DUE ANNI IN PARLAMENTO

“Un comparto molto importante, come denotano i dati, per l’intera economia della nostra regione. Dunque, auspichiamo possa giungere l’approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte del Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari”, conclude Revelli.

LE PRINCIPALI NOVITA’

Tra le principali innovazioni previste dal provvedimento ci sono le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all’Ufficio territoriale del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d’intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più Docg e/o Doc o Igt nell’ambito del medesimo territorio. A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino. E’ poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell’organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per la tenuta dei registri di carico e scarico da parte di talune categorie di operatori del settore delle sostanze zuccherine..

CIA PIEMONTE SPERA CHE SIA LA VOLTA BUONA

Il Testo è già stato presentato per ben due volte in occasione delle ultime due edizioni del Vinitaly di Verona con la promessa di una rapida approvazione, senza che la promessa venisse mantenuta. Speriamo che questa sia la volta buona.

“Il testo unico, a cui si è arrivati dopo mesi di confronto costruttivo tra le sigle della filiera vitivinicola, riordina, semplifica e innova il quadro normativo che disciplina l’attività nel settore del vino” ricorda il Vice Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini. “La filiera si attende che il Testo arrivi presto all’approvazione. E’ necessario fare in fretta. Lo si deve ad un settore che vale più di 14 miliardi di euro e che in questi anni ha dimostrato di essere a tutti gli effetti un modello”.