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Vino, produciamo di più ma guadagniamo di meno


Secondo il ministro dell’Agricoltura, il positivo andamento climatico degli ultimi mesi ha determinato un incremento dell’uva raccolta che ipotizza una produzione complessiva di vino per il 2013 tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri. Altre stime dicono di una produzione inferiore, intorno ai 45 milioni di ettolitri. E’ quasi certo che per quanto riguarda i dati complessivi sulla produzione viticola nazionale 2013 possiamo guardare i francesi con lo specchio retrovisore. Altrettanto però non possiamo fare per i prezzi del vino. Il “primato produttivo” vale per quel che vale. Il primato che conta davvero è quello del valore del vino, e su questo, purtroppo per l’Italia, non ci sono dubbi: nonostante il grande lavoro fatto dai produttori del Belpaese in questi anni, il prezzo medio al litro esportato è ancora intorno alla metà di quello della Francia.
Nel 2012 l’Italia ha collocato sui mercati esteri 21 milioni di ettolitri di vino, la Francia 15 milioni. Sul fronte dei valori i francesi hanno ottenuto dalle vendite oltre frontiera circa 7,9 miliardi di euro, mentre gli italiani si sono dovuti accontentare (per modo di dire, perché la cifra raggiunta ha rappresentato il record storico) di 4,7 miliardi.
La notizia che ci piacerebbe dare non è quella del primato produttivo, ma del primato in valore del vino italiano nel mondo. Per il nostro vino, sul fronte dell’export, le cose non vanno comunque male. Nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni di sono aumentate in valore del 8,8%, nonostante un calo dei volumi del 3,3%. Il ricavo nei primi sette mesi è stato di 2,8 miliardi per un volume di 11,6 milioni di ettolitri. I 5 miliardi in valore nel 2013 sono un obbiettivo realistico.
Molto buona nel primo semestre soprattutto la performance degli spumanti dop, il cui export è cresciuto in valore del 28,3%. Tra gli spumanti, l’export dell’Asti docg è cresciuto in valore del 14,1% ed in volume del 3,8%.

Igor Varrone, Cia Cuneo