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Vino made in Sicily per il grand tour americano


E’ alle porte, negli USA, uno dei più esclusivi e prestigiosi eventi del vino internazionali. Il Wine Spectator Grand Tasting 2017, avrà il suo avvio, infatti, il 6 maggio con la prima tappa di Las Vegas, per proseguire poi il 9, con Chicago, e chiudersi, infine, a Miami, il 12 maggio. Una settimana importante per chi, come Firriato, intende presidiare il mercato più importante del vino nel mondo e che vede proposte in degustazione oltre 240 grandi etichette che hanno ottenuto un punteggio superiore ai 90 punti su 100.

Una degustazione itinerante, attraverso alcune delle principali metropoli statunitensi, che si preannuncia memorabile per i nomi dei produttori presenti. Un parterre d’eccezione per una platea altrettanto considerevole. Gli Stati Uniti, infatti, rappresentano, ad oggi, il principale player mondiale del vino, sia per quanto riguarda i consumi che per la presenza della più autorevole stampa specializzata.

A rappresentare Firriato in tutte e 3 le tappe del Grand Tasting, sarà l’annata 2013 dell’Harmonium, un vino emblematico per la storia produttiva dell’azienda della famiglia Di Gaetano, tra le più conosciute ed apprezzate dalla critica enologica internazionale.
“E’ certamente il più aristocratico dei nostri rossi – spiega Federico Lombardo di Monte Iato, responsabile operativo di Firriato – , con questa etichetta iconica, abbiamo contribuito a rendere celebre l’eccellenza enoica della Sicilia e, soprattutto, il Nero d’Avola, vero campione della nostra viticoltura”.

Le aziende siciliane si presentano forti di un 2016 da record per il vino made in Sicily: oltre il 70% di aumento nelle vendite, con le bottiglie di Nero d’Avola in grande spolvero:”anche noi registriamo questo trend di crescita. Si beve meglio e con più attenzione, soprattutto nei vini di fascia medio-alta. Si ricerca stile produttivo e riconoscibilità, oltre che grande qualità nei vini – conclude Federico Lombardo di Monte iato -.

L’Harmonium è un vino ottenuto da 3 diversi Cru di Nero d’Avola, il vitigno principe dell’enologia siciliana. Questa etichetta racchiude in sé tutte le caratteristiche che hanno reso il terroir siciliano, una delle migliori aree vinicole nel mondo: eleganza unita ad un forte carattere identitario.

Firriato ha saputo conquistare, nel tempo, il suo posto nel gotha mondiale del vino. Un sogno iniziato negli anni ’80, in Sicilia, da Salvatore e Vinzia Di Gaetano, oggi portato avanti dalla figlia Irene insieme al marito Federico Lombardo di Monte Iato.

Sei tenute dislocate nelle principali aree di produzione della Sicilia, offrono al consumatore una panoramica del complesso universo dell’isola, interpretato secondo l’inconfondibile stile di Firriato. Dall’Agro di Trapani, sulla costa occidentale, dove sono nate le etichette icona del marchio (Harmonium, Ribeca, Camelot, Santagostino e L’Ecrù) fino ai vini dell’Etna, sul versante orientale, massima espressione di quella viticoltura eroica di montagna che ha elevato la Sicilia tra le più importanti aree di produzione di vino al mondo.

Firriato, dal canto suo, ha sempre saputo raccogliere con successo le sfide del mercato. Ultimo caso il reimpianto della vite sull’isola di Favignana, nelle Egadi, la sola produzione vinicola presente dell’Arcipelago. Una vera chicca per tutti i winelover internazionali, sempre alla ricerca dell’unicità nel bicchiere.

(nella foto: campagna di Borgo Guarini, dove nasce l’Harmonium)