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Vino, il testo unico alla prova della verità


E’ stato depositato il 12 marzo scorso in Commissione Agricoltura della Camera il testo unico sul vino, che unifica tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo attualmente contenute in svariati testi normativi.
L’aspetto principale sul quale verterà la nuova proposta di legge sarà quella dello semplificazione del sistema di certificazione e controllo.
E’ stato Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative italiane, a farsi tempo fa promotore del testo rilevando che “il susseguirsi di provvedimenti, a livello comunitario, nazionale e regionale, ha di fatto creato nel corso degli anni un coacervo normativo molto intricato ed eccessivo: dalla coltivazione in vigna, alla produzione di vino, fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione dei prodotti, le imprese devono ottemperare ad un numero insostenibile di obblighi. Per assolvere a tutti gli adempimenti burocratici imposti, dal vigneto alla bottiglia, è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti e spendere, in media, 2 euro ogni ora di lavoro, 20 euro al giorno, 600 euro al mese, 7.200 euro l’anno. Non basta. Occorrono otto giorni al mese per riempire le carte richieste dalla Pubblica amministrazione centrale e locale. In pratica, cento giorni l’anno.
“Ora attendiamo – dichiara Roberto Damonte, presidente della Cia di Cuneo – la traduzione concreta in tempi rapidi della nuova normativa: minori adempimenti garantiranno alle imprese una maggior capacità competitiva dei vitivinicoltori italiani nei confronti di quelli europei e internazionali dove i controlli sono meno della metà, così come i costi di certificazione, e dove spesso un’autodichiarazione è ritenuta soddisfacente. Il mondo produttivo vitivinicolo non vuole evitare le ispezioni ma chiede solo un approccio diverso, più moderno, della pubblica amministrazione nei suoi confronti e l’instaurarsi di un rapporto per cui l’elemento qualificante non è il “controllo” ma il “supporto” delle attività aziendali”.