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Vinitaly, il Piemonte schiera le risorse migliori


Anche quest’anno il Piemonte parteciperà in grande stile a Vinitaly, la più importante fiera italiana dedicata al settore vinicolo, in programma a Verona dal 6 al 9 aprile.
Fra le parole chiave di questa edizione c’è “internazionalizzazione”, con buyers in arrivo da oltre 120 nazioni a conferma della straordinaria occasione di contatto per le aziende del settore.
“Vinitaly rappresenta per l’Italia il migliore biglietto da visita internazionale che il settore possa esibire – afferma il direttore della Confagricoltura zona di Alba, Mario Viazzi -. Vinitaly è ritenuto importante dai produttori vitivinicoli per gli indispensabili contatti diretti, finalizzati anche ad una maggior conoscenza del territorio di produzione, della nostra cultura e delle potenzialità turistiche ed enogastronomiche di cui l’Italia e quindi anche la nostra regione dispone”.

GLI APPUNTAMENTI
DI CONFAGRICOLTURA
Confagricoltura partecipa a Vinitaly con numerose attività. In primo luogo lo stand, il numero 75, nel padiglione C – Sol, punto di riferimento per le aziende vitivinicole associate. In evidenza l’appuntamento di Agrinsieme di domenica 6 aprile alle 15 nell’Auditorium Verdi, con il primo convegno del Coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative, dal titolo “L’Italia del vino vuole crescere: sostenibilità, mercato, politica agricola europea”. Per tutta la durata della kermesse nello stand confederale si alterneranno degustazioni di vino e olio delle aziende associate. Tema portante delle sessioni di assaggi, guidate dal giornalista Antonio Paolini, è la sostenibilità, a cui sarà dedicato anche il workshop di martedì 8 aprile: una “degustazione in salotto”, in cui i produttori che hanno fatto della sostenibilità il loro punto di forza ne discuteranno con il giornalista e faranno assaggiare i loro vini ai partecipanti. Mercoledì 9, infine, si terrà un incontro con i giovani di Confagricoltura dal titolo “I Giovani produttori di Confagricoltura ci mettono la faccia: degustazione guidata di prodotti enogastronomici per un approccio consapevole alla qualità”.

LE AZIENDE E LE PREVISIONI
DI COLDIRETTI PIEMONTE
Coldiretti Piemonte sarà presente al Vinitaly 2014 con una ventina di aziende del Cuneese, riunite nell’Associazione Piccole Vigne, una decina di imprese vitivinicole dell’Astigiano, organizzate dall’associazione Gruppi Coltivatori Sviluppo, e cinque aziende vitivinicole della provincia di Alessandria.
Tutte saranno accompagnate dai tecnici del Servizio Vitivinicolo di Coldiretti, attraverso le sue articolazioni provinciali, che segue le imprese associate sotto l’aspetto tecnico e burocratico.
“Non è la prima volta che la vitivinicoltura piemontese si presenta compatta all’attenzione del grande pubblico del Vinitaly – dice Roberto Cabiale presidente di Coldiretti Asti e vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al comparto vitivinicolo. Il nostro obiettivo è di continuare a dare voce alle imprese agricole che attraverso la trasformazione delle uve da loro prodotte aggiungono etichette al patrimonio di distintività, che rappresenta il vero punto di forza della vitivinicoltura piemontese. Intendiamo così sostenere lo start-up di queste aziende agricole, attraverso un approccio soft con questa grande kermesse, per poi eventualmente avere negli anni una presenza costante, magari con un proprio stand. E’ un modello che ha già avuto successo. Contiamo di fare “gruppo” anche quest’anno facilitando l’incontro con operatori stranieri interessati alla nostra barbera, al nostro moscato, e a tutti i nostri grandi vini, dalle grandi alle piccole doc. Saranno presentati anche i dolcetti, freisa, i nebbioli e i grandi vini piemontesi come barolo e barbaresco”.
“Oltre ai nostri tecnici, abbiamo anche convenzionato interpreti madrelingua, che daranno assistenza ai nostri produttori nel contatto con gli stranieri acquirenti – dice Federico Vacca, vicepresidente di Coldiretti Cuneo nonché presidente di Coldiretti Zona Alba – . Lo facciamo consapevoli che il mercato estero possa rappresentare uno sbocco reale per le nostre produzioni, anche a fronte di un mercato interno stagnante. Oggi anche le piccole aziende agricole dialogano con l’America, con i paesi asiatici e con mercati nuovi come la Russia ed i paesi Arabi”.
“Dalla provincia di Alessandria saranno presenti imprese che hanno sviluppato forti contatti esteri ed hanno consolidato la loro presenza sul mercato interno. Una buona vetrina foriera di ulteriori contatti commerciali” dice il presidente di Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino.
“Coldiretti ha fatto della battaglia agli eccessi di burocrazia un impegno prioritario – afferma Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – . Recentemente abbiamo ottenuto la chiusura del procedimento anti dumping e anti sovvenzione per le esportazioni di vino in Cina. Abbiamo lavorato con impegno, ottenendo dall’Ufficio delle Dogane una semplificazione dei documenti da compilare per le esportazioni fuori Unione Europea. Siamo impegnati al tavolo ministeriale per la semplificazione e la sburocratizzazione nel settore vitivinicolo. Il nostro obiettivo è di togliere la burocrazia inutile e costosa, senza intaccare la qualità dei controlli , che tutelano le imprese vitivinicole che lavorano con trasparenza”.
Coldiretti ha organizzato recentemente la partecipazione di una trentina di produttori al Prowein di Dusseldorf, svoltasi dal 23 al 25 marzo. Una manifestazione di respiro internazionale, dove le imprese piemontesi si sono distinte per l’eccellenza e la tipicità dei vini presentati, ma soprattutto sono stati aperti nuovi contatti commerciali che non potranno che dare risultati positivi per l’economia vitivinicola piemontese.
E i presupposti per un’edizione del Vinitaly 2014 con buone prospettive, dovrebbero esserci. Gli organizzatori hanno annunciato un impegno particolare nell’attrarre i visitatori stranieri, su cui ormai fa leva il comparto per non perdere quote di mercato.
Verona Fiere ha comunicato di aver investito un milione di euro per promuovere Vinitaly all’estero e per l’incoming di buyer a Verona durante la manifestazione, in particolare dai Paesi indicati dagli espositori nell’indagine realizzata dopo Vinitaly 2013: Giappone, Germania, Nord Europa, Nord America, Russia e Cina sono stati i mercati più richiesti. Sono previste anche delegazioni provenienti da Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, Estremo Oriente, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Australia, Sud Africa, Israele, Camerun, Messico, Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia.
Espressamente dedicato agli incontri d’affari ci sarà anche un nuovo spazio denominato International Buyers’ Lounge, collocato nel Centro servizi Castelvecchio tra i padiglioni 2 e 3. In fine, segnaliamo, che quest’anno il Vinitaly ha superato, per la prima volta nella sua storia, una superficie netta venduta agli espositori di 100 mila metri quadrati.

IL FRONTE ENOLOGICO
NELL’ANALISI DI CIA CUNEO
Interviene sul settore enologico anche il presidente della Cia di Cuneo, Roberto Damonte, con l’analisi che di seguito pubblichiamo integralmente.
“Nel 2013 l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore complessivo di 5 miliardi e 39 milioni di euro. Di questi, 969 milioni di euro, pari al 19,2 per cento del totale italiano e con una crescita del 9,2 per cento sul 2012, sono stati generati dagli operatori del Piemonte, Regione che vende all’estero una quantità di vini superiore al 60% della sua produzione. Il Piemonte si colloca a livello nazionale subito dopo il Veneto (un miliardo e 587 milioni, pari al 31,5 per cento del totale) e prima della Toscana (747 milioni di euro, pari al 14,8 per cento del totale).
Sui mercati esteri sono andati nel 2013 circa 63 milioni di bottiglie d’Asti, 20 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti, 8 milioni di bottiglie di Barolo, 2,5 milioni di Barbaresco, 10 milioni di Barbera d’Asti, 8 milioni di Gavi, 1,5 milioni di Brachetto d’Acqui, ecc.
Con la forza di chi va forte all’estero, il comparto piemontese del vino si presenta al Vinitaly , la più importante rassegna vinicola internazionale, dal 6 al 9 aprile a Verona raccogliendo grandi successi e consensi.
I vini piemontesi si confermano tra i più noti e pregiati del mondo. Il loro segreto deriva dal fatto che la coltivazioni dei vitigni avviene esclusivamente in collina. Ciò comporta un aumento dei costi di produzione ed una riduzione delle quantità, ma ne accresce notevolmente la qualità.
Grazie alla presenza di produttori al top dei vini di qualità, all’alta ristorazione ed alle bellissime colline di Langhe, Roero e Monferrato, candidate a diventare Patrimonio Unesco, senza dimenticare i suggestivi paesaggi offerti dalle colline del Novarese, del Biellese e del Torinese, il Piemonte si presenta sempre più come una Regione d’elezione per il turismo enogastronomico.
Anche in tempi di crisi non solo la nostra Regione riesce a mantenere un trend positivo, ma è capace di far mettere in viaggio persone da ogni parte del mondo e di essere una delle mete più amate del turismo internazionale.
Il Piemonte è ormai in cima alla classifica delle mete a più alta vocazione enogastronomica d’Italia con una forte crescita di presenze, soprattutto degli stranieri (5% sugli arrivi e 7% sui pernottamenti nel 2013).
La Germania con oltre 143 mila pernottamenti rimane il primo mercato, seguita al secondo e terzo posto da Svizzera e BeNeLux, queste ultime in forte crescita del 7% e del 5% insieme a Scandinavia (+4%) e Francia (+12,6%).
Se, insomma, gli italiani, a causa della crisi economica, si sono concessi meno vacanze enogastronomiche, ad aumentare sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato e delle altre Province piemontesi sono stati invece gli stranieri, facendo crescere in modo considerevole il fatturato turistico, dal momento che, in media, un turista che arriva dall’estero spende in quest’area oltre 180 euro al giorno, ovvero l’80% in più rispetto a uno in arrivo dall’Italia”.