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Vigne in forte pendenza il Piemonte chiama l’Europa


È stata accolta da parte dell’Assemblea Regioni Europee Vitivinicole (Arev) la proposta della Regione Piemonte (Assessorato Agricoltura ed altri uffici in sinergico gioco di squadra), consistente nella domanda di riconoscimento di un intervento di aiuto per la viticoltura in forte pendenza nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale (FEASR 2014-2020).
L’Arev, in occasione della sessione plenaria tenutasi il 24 aprile a Stoccarda, ha votato all’unanimità inserendo l’istanza del Piemonte all’interno del documento di risoluzione finale, facendosi carico di trasmettere e sostenere la richiesta al Parlamento Europeo nel corso della fase di negoziazione del Trilogo.
In Piemonte, come in altre aree dell’Europa, si sono sviluppati nel tempo vigneti contraddistinti da pendenze uguali o superiori al 30%, peculiarità di coltivazione che consolidano paesaggi viticoli di pregio paesaggistico-ambientale e svolgono un essenziale ruolo di conservazione del suolo e di regimazione delle acque. Il particolare drenaggio dei terreni, unito all’esposizione al sole e alle cultivar esistenti, portano inoltre alla produzione di vini di altissima qualità.
I costi elevati di tale viticoltura e le maggiori difficoltà nella coltivazione dei terreni ripidi pongono in primo piano il rischio di abbandono di tali aree da parte delle aziende che ancora oggi operano su tali pendenze, con conseguente degrado di tali aree e rischio idrogeologico a danno dell’intero ambito socio-economico legato a tali terre, dunque della collettività.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto commenta: “Riconosciuta la funzione essenziale di questo tipo di viticoltura, ma soprattutto coscienti delle fatiche imposte da un tipo di agricoltura che richiede più ore di lavoro e la quasi impossibilità di utilizzare mezzi meccanici, ci è sembrato doveroso richiedere l’inserimento di uno specifico sostegno a beneficio della viticoltura in forte pendenza (superiore o uguale al 30%), riconoscendo in questo modo a tali agricoltori la preziosa azione di prevenzione di eventi naturali quali l’erosione o la mancata regimazione delle acque superficiali, nonché la tutela di un patrimonio culturale composto di vini eccellenti.
L’Assessorato all’Agricoltura ha intrapreso tale percorso in quanto il Piemonte rappresenta una Regione che storicamente partecipa all’Arev e riconosce il fondamentale ruolo che l’Assemblea svolge nella fase di definizione delle politiche agricole europee, nello specifico nell’ambito vitivinicolo.
In breve tempo la proposta piemontese giungerà all’attenzione del Parlamento europeo, seguiremo con doverosa attenzione il prosieguo del procedimento auspicando una misura specifica per queste vigne speciali”.