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Via il segreto di Stato sui flussi di materie prime


Un cambio di marcia ed un passo avanti significativo per tutelare la salute dei cittadini e difendere il patrimonio agroalimentare Made in Italy: il Governo, accogliendo le richieste di Coldiretti, renderà pubblica la provenienza delle importazioni delle materie prime agricole da parte dell’industria agroalimentare.
La battaglia di Coldiretti parte da lontano, ma l’attenzione rimbalzò su tutti i media nazionali, con il presidio alle frontiere del dicembre 2013, quando migliaia di agricoltori controllarono i tir in ingresso dal Brennero, scoprendo alimenti di provenienza estera che varcavano i confini per poi essere lavorati e diventare a tutti gli effetti “made in Italy”.
Il ministero della Salute ha disposto la costituzione di un comitato che dovrà definire, in tempi brevi, le modalità per rendere disponibili tutte le informazioni a quanti abbiano un legittimo interesse a conoscerle.
“Fino ad oggi, una complessa normativa doganale – spiega il presidente di Coldiretti Cuneo, Marcello Gatto – favoriva una mancanza di trasparenza che moltiplicava gli inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina e i prosciutti provenienti dalla Germania venduti come produzione nazionale”.
“L’eliminazione del ‘segreto di Stato’ sui flussi di materie prime è uno strumento fondamentale per sostenere la ripresa economica e per contrastare le frodi e gli inganni, che portano sulle nostre tavole prodotti stranieri, spacciandoli per nazionali – conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano -. Con questo provvedimento, saranno salvaguardate la qualità e la distintività delle eccellenze agroalimentari e delle tipicità del Cuneese. Un passo fondamentale nella lotta alle contraffazioni e alla concorrenza sleale che vede commercializzato il 33% degli alimenti come italiano, mentre contiene materie prime straniere”.