Vendemmia alle porte, ma adempimenti burocratici e controlli rischiano di rovinare la festa: “Ci vuole buon senso”
La vendemmia è ormai alle porte e, come sempre, cominciano le preoccupazioni per i viticoltori a causa dei numerosi adempimenti burocratici previsti dalla normativa vigente e dell’intensificazione dei controlli da parte degli ispettori dell’Icqrf, degli ispettori del lavoro, dei carabinieri ecc., incaricati di vigilare sul corretto andamento delle attività vendemmiali.
Assicurare il rispetto delle regole fissate dal legislatore nazionale e comunitario per contrastare i comportamenti fraudolenti e tutelare l’eccellenza della produzione vitivinicola piemontese é doveroso, ma capita che molti imprenditori agricoli – a causa dell’eccesso di adempimenti burocratici cui sono soggetti – si trovino ad essere sanzionati per aver commesso degli errori spesso formali ed in assoluta buona fede.
“I controlli sono benvenuti – afferma il presidente regionale della Cia Gabriele Carenini– a tutela dei produttori che operano nel rispetto delle regole. I controllori facciano il loro mestiere con rigore, ma entro i margini del buon senso. La vendemmia è un incontro di persone, di famiglia, di profumi e sapori. E’ una festa e tale deve rimanere. Le norme diventano davvero efficaci quando vengono applicate con quel tanto di buon senso che dovrebbe sempre far parte del background dei controllori. Una cosa è la lotta al lavoro nero. Altra cosa, invece, è la tradizione di solidarietà e condivisione che da sempre caratterizza la vendemmia in Piemonte e che é giusto difendere. Un pensionato che possiede qualche vigna ed invita alcuni amici per la raccolta dell’uva non può essere accusato di caporalato”.