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Vendemmia al napalm? E’ polemica con i vignaioli


La Federazione italiana dei vignaioli indipendenti, che dice di contare circa 600 soci in tutta Italia, sorta nel 2008 perchè “né le nostre organizzazioni sindacali, né il ministero, né i rappresentanti italiani a Bruxelles hanno difeso i nostri interessi”, ha emesso un veemente comunicato ove si tuona contro la “vendemmia verde” e si contesta fermamente “l’utilizzo di sostanze chimiche per la sua attuazione”. I viticoltori indipendenti temono che nell’ambiente si possano diffondere “molecole atte a distruggere ciò che si è fatto crescere in precedenza”.
Il surreale comunicato è stato ripreso da Giancarlo Gariglio, curatore della guida dei vini Slow Wine, in un articolo pubblicato sul sito web dell’Associazione, dallo sconcertante titolo “Vendemmia Verde con il napalm?”. L’articolo è arricchito da una “sobria” immagine di un aereo che lancia bombe al napalm.
Gariglio è ritornato sull’argomento anche domenica 10 Marzo, stavolta su “La Stampa”, nella pagina nazionale dedicata all’agricoltura: “ciò che crea profondo sconcerto è l’ipotesi di procedere all’eliminazione del raccolto non solo con mezzi fisici e meccanici, ma anche con la chimica”.
Il pericolo di una “Vendemmia Verde” con sostanze chimiche non esiste. Anzi saremmo molto grati ai vignaioli indipendenti ed a Gariglio se ci dicessero quali prodotti verrebbero impiegati in tal senso, visto che nelle prove sperimentali effettuate con diradanti per la frutticoltura i risultati sono stati così negativi da scoraggiarne l’uso. L’ultima cosa che i nostri viticoltori desiderano è far seccare le loro viti.
La “Vendemmia Verde” con i mezzi chimici viene praticata solo da alcuni alieni in Nevada, nella famosa “Area 51”. La misteriosa sostanza utilizzata è di natura extraterrestre ed è stata ricavata da un meteorite caduto nell’Artico, meteorite di cui non è stata però mai data notizia. Per applicarlo ai vigneti gli alieni utilizzano gli stessi aerei con cui le organizzazioni segrete che mirano al controllo del mondo (innestando microchip sottopelle alla gente) spargono nei cieli le note “scie chimiche”.
A parte gli scherzi: l’uso della chimica non è previsto dalla “Vendemmia Verde”, almeno per come viene applicata in Italia. I metodi ammessi sono solo manuali o meccanici. Tutte le delibere regionali sono in tal senso. In Piemonte le regole sono ancora più restrittive: la “Vendemmia Verde” deve essere effettuata esclusivamente con metodo manuale.
La Federazione Vignaioli Indipendenti e Giancarlo Gariglio stiano quindi tranquilli.
Il diradamento dei grappoli d’uva, a volte sin dall’allegagione, è una pratica agricola che ha preso sempre più piede, specie nei comprensori ad alta vocazione vitivinicola. Il diradamento dei grappoli, secondo alcuni autori, non è altro che il completamento della potatura invernale. La nuova Ocm vino consente di utilizzare questa buona pratica agronomica come forma di regolazione del mercato.
La misura è da ritenersi un’alternativa alla distillazione di crisi. E’ stata applicata, in maniera massiccia, dai viticoltori siciliani mentre nelle regioni del Nord ha trovato poco riscontro. Si può discutere della sua efficacia ed opportunità, ma su basi di serietà.

(Fonte: Confederazione italiana agricoltori – Cuneo)