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Uve Moscato, previsto calo delle rese del 5%


La vendemmia del Moscato parte in anticipo per la siccità. Secondo il Consorzio di tutela, si prospetta un calo delle rese del 5%, ma le uve sono sane e la qualità é buona, nonostante il maltempo abbia colpito alcune delle zone di produzione. Un giudizio definitivo potrà comunque essere dato solo dopo che tutte le uve saranno portate in cantina, anche perché i giorni che precedono la raccolta sono decisivi e possono decretare la grandezza o meno di un’annata. Si dovrà inoltre attendere la fermentazione per capire se tutte le premesse verranno poi mantenute nel vino. Dal Consorzio di Tutela trapela comunque un certo ottimismo.

La raccolta dei grappoli inizierà nell’Acquese (Alessandria), per proseguire nella zona di Nizza Monferrato, Canelli (Asti) e Santo Stefano Belbo (Cuneo).

"Quest’anno – commenta Ivano Andreos, rappresentante della Cia al Tavolo di Filiera – la trattativa per le rese e per i prezzo delle uve Moscato si è svolta in un clima che possiamo definire sereno. Le rese sono state tarata sulla base dell’attuale mercato, con l’obbiettivo primario di riportare le giacenze di prodotto ad un livello fisiologico. Il nostro auspicio è che le vendite riprendano e che l’Asti Secco, la nuova tipologia di Asti, possa dare un contributo allo sviluppo delle vendite. La filiera del Moscato riveste una grande importanza economica per la nostra regione. Soltanto se la filiera si mantiene unita sarà possibile cogliere le opportunità che il mercato internazionale sembra poter offrire sia all’Asti docg, sia al Moscato d’Asti docg ed all’Asti Secco docg".

(Fonte: Cia Piemonte)