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Ttip, Cia prudente “E’ presto per giudicare”


Il Ttip, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America, inquieta agricoltori e consumatori del vecchio continente. Il Corriere della Sera due giorni fagli ha dedicato un articolo che si chiude con una dichiarazione del presidente nazionale della Cia Dino Scanavino.

Spiega Dino Scanavino: “Ok al Ttip, ma a certe condizioni. Le prese di posizioni ideologiche non servono agli agricoltori italiani. Puntiamo piuttosto a difendere il made in Italy, avendo come obbiettivo l’allargamento del mercato per i nostri produttori”.

Il 29 aprile scorso a New York si é concluso il tredicesimo round negoziale per il trattato senza avanzamenti sostanziali sui dossier agricoli: le rispettive posizioni sono ancora nettamente distanti su punti che, soprattutto nell’interesse dell’Europa, rimangono cruciali. Il Ttip é ancora in alto mare.

De Castro, da presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, smorza e contestualizza allarmi e documenti: “I documenti ‘svelati’ da Greenpeace nei giorni scorsi, non hanno fatto altro che confermare e porre in risalto le differenti posizioni delle parti coinvolte, confermando la presenza di argomenti in cui la lontananza tra le sponde dell’Atlantico è ancora sostanziale”.

Secondo l’ex ministro, “considerando che al momento la bilancia commerciale fra UE e USA riporta un saldo attivo per l’Europa, non possiamo meravigliarci della rigida posizione che gli americani stanno mantenendo”.

Inoltre, secondo De Castro, il tipo di documento diffuso da Greenpeace viene definito, nei processi negoziali “testo consolidato”, che non costituisce affatto una bozza dell’accordo, ma un testo in cui le posizioni delle parti vengono giustapposte, tra parentesi quadre, ed è finalizzato a mostrare lo stato dei lavori.

Inoltre, il testo finale negoziato non troverà attuazione nel momento esatto in cui verrà siglato, ma dovrà essere approvato dal Parlamento europeo che ha potere di veto. Ove detto passaggio avesse esito positivo, successivamente dovrà essere ratificato dai Parlamenti nazionali, previo giudizio del Consiglio Ue.

Tutti questi passaggi costituiscono misure di tutela: “Quindi non sarà siglato alcun accordo – conclude De Castro – che possa risultare negativo per l’Europa e per l’Italia. Ecco perché credo sia irragionevole e controproducente opporsi a prescindere senza voler neanche vedere quali saranno i risultati che si potranno ottenere. Saremo quindi attenti e vigili, ma collaborativi e, come abbiamo detto fin dal principio, non ostili al negoziato per partito preso”.