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Trattative Moscato le perplessità di Coldiretti


Nei giorni scorsi in Regione si è tenuto l’incontro tra l’assessore Giorgio Ferrero e le Oo.Pp con il coinvolgimento del Consorzio dell’Asti per l’accordo sul Moscato, prima della vendemmia 2017.

"Il comparto necessita sicuramente di un accordo di filiera – spiega Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo –; nutriamo, però, dei dubbi circa gli estremi dell’accordo presentato in Regione soprattutto relativamente alla situazione che potrebbe generarsi per le imprese che producono e vinificano le proprie uve Moscato d’Asti. Nei confronti di questi ultimi, infatti, ci sarebbe in previsione una diminuzione sostanziale di resa rispetto allo scorso anno. Non è accettabile una riduzione di prodotto che, invece, sul mercato non ha mai perso quote ed, anzi, ha avuto sempre un trend costante di crescita. A tal proposito, chiediamo che si trovino al più presto le formule idonee per far sì che le nostre imprese non siano penalizzate".

"Il Moscato, in Piemonte, è coltivato su una superficie di circa 10 mila ettari con un fatturato che sfiora quasi i 400 milioni. Numeri che fanno emergere l’importanza economica della filiera del Moscato, prodotto che ha una enorme capacità di penetrazione sui mercati internazionali – sottolineano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –; continuiamo, quindi, a lavorare affinchè i nostri produttori possano vedere giustamente remunerato il loro prodotto, apprezzato in tutto il mondo e simbolo del Made in Italy".