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Trattative improduttive sulle uve Moscato


“Un nulla di fatto voluto da chi non fa gli interessi dei viticoltori”.
Così Agrinsieme Moscato, l’associazione dei produttori di uve Moscato di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, ha commentato la riunione della commissione paritetica che si è svolta la settimana scorsa a Torino, coordinata dall’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.
In quella sede i rappresentanti di Agrinsieme Moscato hanno dichiarato la propria intenzione di firmare un accordo che, secondo la proposta di parte industriale, prevede un prezzo delle uve di 10,55 euro al miriagrammo e una resa di 110 quintali ad ettaro, a cui si devono
aggiunge altri 5 quintali di blocage/deblocage (la quota di riserva Docg da usare per soddisfare eventuali esigenze di mercato) e altri
5 quintali di esuberi pagati attorno ai 5 euro al miriagrammo.
Intesa che farebbe oscillare il reddito minimo garantito per i viticoltori tra 12.000 e 12.500 euro ad ettaro.
Inoltre, la proposta prevede anche l’impegno delle Case spumantiere a ritirare un minimo di 100 quintali ad ettaro di uve Moscato per le prossime due vendemmie e l’assicurazione ad aumentare il prezzo dei grappoli con ulteriore incremento del reddito dei viticoltori. “Abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a firmare l’intesa – ha spiegato Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria e portavoce di Agrinsieme Moscato – non solo su mandato dei nostri associati, ma anche in base ai recenti dati forniti dal Consorzio di tutela dell’Asti che evidenziano come la scorta di Moscato sia al di sotto della soglia dei 200 mila ettolitri e che per ripristinarla si possa aumentare la resa per ettaro delle uve Docg da 109 a 115 quintali. Una parte del fronte agricolo continua però a pensarla diversamente, preferendo il muro contro muro al dialogo, la polemica al confronto, la chiusura alla collaborazione. Per Agrinsieme Moscato la parte industriale non è un nemico, ma un partner con cui occorre avere un rapporto paritario, con uguali diritti e doveri. Altri rappresentanti del mondo viticolo sembrano invece percorrere
sentieri di prevaricazione e scontro continuo. Si tratta di un vicolo cieco che non porta da nessuna parte”.