Sezioni


Torna l’aviaria in Emilia nessun caso in Piemonte


È stato scoperto un nuovo focolaio di influenza aviaria in un allevamento di galline ovaiole del bolognese di proprietà dello stesso gruppo titolare degli allevamenti interessati da un primo focolaio a Ferrara.
La Regione Emilia Romagna ha già adottato le misure di polizia veterinaria previste in questi casi e rivolte ad impedire l’ulteriore diffusione del virus aviario.
È bene precisare che il rischio di contagio umano, segnalato ogni anno in alcune aree dell’Asia, è sempre collegato a pessime condizioni di igiene degli allevamenti, cattive condizioni di ventilazione, promiscuità costante ed abituale tra animali e uomo e assenza di controlli ufficiali.
In Europa ed in Italia, le migliori condizioni di igiene e di benessere rappresentano di per sé una buona barriera che, associata ai controlli ed alle misure del servizio veterinario, rendono trascurabile la probabilità che il virus dell’aviaria possa colpire l’uomo.
I numerosi controlli finora eseguiti negli allevamenti piemontesi dai veterinari delle ASL e dall’Istituto Zooprofilattico per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta hanno dato tutti esito negativo e le condizioni sanitarie degli allevamenti di galline ovaiole sono risultate buone.
Il consumo di carne avicola e di uova prodotte in Piemonte non è soggetto, pertanto, ad alcuna restrizione sanitaria o a precauzioni d’uso straordinarie; il consumatore ha la possibilità di verificare la provenienza dei prodotti avicoli leggendo la sigla della provincia stampigliata sull’uovo o, per le carni, le indicazioni riportate in etichetta e sul numero di approvazione dello stabilimento di macellazione o sezionamento.
I controlli dei Servizi Veterinari del Piemonte sono costanti ed accurati e, soprattutto in situazioni di emergenza e di incertezza, il consumatore può avere maggiori informazioni e rassicurazioni sulla qualità e sicurezza dei prodotti privilegiando la cosiddetta “filiera locale” e non soltanto il prezzo a scaffale dei prodotti.
Il sostegno delle filiere produttive “chiare” non è soltanto garanzia di maggiore qualità e sicurezza delle produzioni ma anche un modo intelligente per sostenere la ripresa economica del nostro Paese.