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Torino contro Roma sull’uso degli agrofarmaci


Secondo la Regione Piemonte, la nuova normativa inerente l’impiego sostenibile dei fitofarmaci in agricoltura penalizza fortemente le aziende. La lettura approfondita del decreto legislativo dimostra a questo proposito come la nuova direttiva non sia altro che un ulteriore impedimento a carico degli agricoltori.
In sede di Commissione Politiche agricole la Regione Piemonte si è sempre opposta con determinazione al testo del decreto legislativo, ma le richieste sono state inascoltate nonostante le argomentazioni portate a sostegno.
È previsto adesso, tra gli altri vincoli, l’obbligo di formazione degli utilizzatori professionali, dei distributori e dei consulenti sull’impiego dei fitofarmaci, la modifica delle norme relative al rilascio del patentino necessario all’acquisto dei prodotti fitosanitari, lo svolgimento dei controlli delle attrezzature per l’applicazione dei fitofarmaci, limitazioni rilevanti all’uso dei fitofarmaci nelle aree protette e in quelle della Rete Natura 2000.
Il fitto apparato di norme inserite peserà tutto sulle spalle delle aziende agricole, le quali dovranno farsi carico delle spese aggiuntive, nonché di tutti quei percorsi burocratici che occuperanno tempo sottratto al lavoro in campo.
“In un periodo in cui il settore primario ha necessità di politiche di sostegno improntate al rilancio – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – viene approvato un decreto che si traduce nell’ennesima zavorra burocratica per gli agricoltori. In sede di Commissione, a Roma, le rappresentanze agricole di ogni natura sono state del tutto ignorate, dando il via libera a un testo che si dimostra a maggior ragione fuori luogo se si considera che l’Italia è da tempo tra le nazioni più rigorose in Europa nell’ambito della normativa fitosanitaria.
Eccesso di carte bollate e plateale sbilanciamento verso una politica “ambientale” rischiano di soffocare l’attività agricola. È ora di smetterla con vincoli e leggine, e favorire chi ha voglia e capacità di lavorare”.