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Tavolo di crisi il 24 giugno per il Brachetto d’Acqui


Sul comparto del Brachetto d’Acqui docg incombe la crisi. Non sono bastati i sacrifici già compiuti dai viticoltori per contenere i danni e nemmeno le consistenti campagne promozionali sia in Italia che all’estero proposte dal Consorzio di tutela. Il Brachetto d’Acqui docg, prodotto principe in questo angolo del Basso Piemonte sta soffrendo. Molto.
Dai 20 mila euro per ettaro di ricavo per i viticoltori di una decina di anni or sono, si è passati ora a 6 mila euro. La riduzione della rese ad ettaro non solo ha comportato una secca diminuzione del reddito dei viticoltori, ma ha fatto sì che più della metà delle uve Brachetto venga oggi destinata a prodotti alternativi e concorrenziali con la stessa docg, aggravandone la crisi. Le bottiglie di Brachetto d’Acqui docg vendute dall’industria si sono dimezzate.
La situazione è diventata insostenibile. Il comparto rischia il collasso entro due vendemmie. C’è bisogno di scelte nette e coraggiose per invertire il trend e risollevare il comparto dalla crisi.
Per esaminare la situazione, discutere delle proposte del Consorzio del Brachetto e valutare eventuali ipotesi alternative, Cia e Confagricoltura Alessandria incontreranno i produttori il prossimo 24 giugno, alle ore 21 presso il salone Belle Epoque del Grand Hotel Acqui Terme, nella città termale.
Le due Organizzazioni invitano i produttori di uve Brachetto a partecipare numerosi all’assemblea nel corso della quale, oltre a discutere della situazione complessiva del comparto, si deciderà insieme la linea da adottare per l’accordo di filiera, che quest’anno si preannuncia molto complicato: i dati forniti dal Consorzio di Tutela non fanno presagire nulla di buono ed è importante che i produttori esprimano la loro opinione in proposito.
A questo incontro ne seguiranno altri, per dar modo ai produttori di essere costantemente informati sugli sviluppi della trattativa e per consentire agli stessi produttori di dare un un contributo fattivo.
Nel corso di un primo incontro svoltosi nelle scorse settimane ad Isola d’Asti, è stata presentata una prima ipotesi di accordo di filiera, che è stata condivisa dalla parte industriale e dalle Cantine Sociali. Questa ipotesi sarà sottoposta alla discussione dei produttori nel corso dell’Assemblea del prossimo 24 giugno.

Carlo Ricagni, direttore Cia Alessandria