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Tari e Tasi, ecco cosa ci aspetta dopo l’Imu


Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto-legge recante Disposizioni urgenti in materia di Imu, abitazioni e cassa integrazione guadagni, comunica la responsabile del settore fiscale della Cia di Cuneo, Daniela Destefanis.
“E’ stata cancellata l’Imu sulla prima casa, sull’agricoltura e sui fabbricati rurali per il 2013. Dal 2014 non ci sarà più l’Imu come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Contestualmente però nasce la service tax (cd. Taser). L’imposta sarà riscossa dai Comuni ed è costituita da due componenti: la gestione dei rifiuti urbani e la copertura dei servizi indivisibili. Dal 1° gennaio 2014 nasce dunque la service tax, che tocca anche la Tares, tocca i servizi e non il concetto dell’abitazione. Questa decisione verrà formalizzata nella legge di Stabilità che il Governo presenterà al Parlamento il 15 ottobre e nel frattempo verrà discussa con Comuni e Parlamento”.
“Nella nota sulla service tax diffusa dal Consiglio dei Ministri – informa la Destefanis – si legge che il modello di tassazione comunale “federale”, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato ai principi del federalismo fiscale. Sarà istituita l’imposta sui servizi comunali che sostituisce la Tares. Sarà riscossa dai Comuni ed è costituita da due componenti: Tari – gestione dei rifiuti urbani e Tasi – copertura dei servizi indivisibili. La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) sia dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale”.