Sull’articolo 62 servono chiarimenti urgenti
nella sua generalità, l’articolo 62 è in vigore (quindi si paga a 30 giorni) oppure no
(quindi si paga come si è sempre fatto). Lo chiede la Confederazione italiana agricoltori
invocando chiarezza sul mancato accordo tra i due ministeri sulla normativa commerciale
Come è noto é in vigore da ottobre 2012 l’obbligo del pagamento a 60 giorni con relativo contratto scritto tra le parti, ex articolo 62. In teoria sembra una procedura semplice ma, all’atto pratico, si dimostra molto più complessa. E la confusione, che consente la libera interpretazione ed applicazione dell’articolo in oggetto, è conseguenza anche dal mancato accordo tra i ministeri per le Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico proprio sulla validità della normativa.
Che cosa sostengono i due ministeri? Quello per le Politiche Agricole ribadisce la totale efficacia della normativa speciale prevista dall’art. 62 trattandosi di cessione di prodotti agricoli, mentre quello dello Sviluppo Economico rileva la nullità della normativa, essendo nazionale e, quindi, scavalcata dalla successiva disciplina generale di livello europeo.
La Cia ha sollevato il problema chiedendo un chiarimento ufficiale che consenta agli operatori del settore di comportarsi in modo univoco senza correre il rischio di sanzioni: “Non mancano tanti mesi alla vendemmia – osserva il direttore della Cia di Cuneo, Igor Varrone – e, con i pagamenti a 30 giorni sulle uve che scattano per la prima volta, vorremmo che ci si pronunciasse con una circolare considerato che non vi è il tempo per modificare la legge, compito del Parlamento. Insomma, cari ministri De Girolamo e Zanonato diteci se, per ora, e in attesa di rivedere la legge nella sua generalità, l’articolo 62 è in vigore (quindi si paga a 30 giorni) oppure no (quindi si paga come si è sempre fatto)”.