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Suini, un centinaio di agricoltori accusati di frode per le fecondazioni con il seme danese


La procura di Torino ha effettuato numerosi sequestri in decine e decine di imprese attive nei circuiti delle due maggiori Dop del prosciutto italiano, Parma e San Daniele,  perché gli allevatori avrebbero utilizzato linee genetiche non conformi a quelle previste dai disciplinari di produzione.

Gli allevatori sono accusati di aver aggirato le regole imposte dai disciplinari dei prosciutti più pregiati, fecondando i suini con il seme del Duroc danese, che sembra sia molto vantaggioso perché genera bestie più prestanti, che crescono rapidamente e con meno mangime, e rendono decisamente meglio sul mercato.

Le ipotesi di reato sono pesantissime: associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni dell’Unione europea.  A causa dell’indagine i macelli non comprano più le cosce degli allevatori “segnalati” o impongono prezzi da fame a chi non si rassegna a fermare la produzione, mentre gran parte delle cosce dell’anno precedente sono ancora in attesa di essere dissequestrate.

Gli allevatori stanno cercando di ottenere dal pm che coordina le indagini, Vincenzo Pacileo, lo svincolo della merce oggetto dell’inchiesta. Il pm sembra disponibile, ma ad una condizione: che ammettano spontaneamente di aver introdotto il seme nordeuropeo nei propri allevamenti. Perché, in realtà, l’accertamento non è così semplice, e potrebbero volerci anni per scoprire quanti sono i maiali nelle stalle che non rispettano i requisiti del disciplinare dop.

 

(Fonte: Cia Piemonte)