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Succo di limone al posto dell’acido citrico


Dalla Cina arriva nel nostro paese tutta una serie di prodotti semilavorati a base di ortofrutta (pomodori, funghi, tartufi, legumi, etc.) che finiscono, grazie anche alla mancanza di trasparenza delle etichette, nei prodotti alimentari italiani, senza che il consumatore ne venga informato. Ma la “tigre asiatica”, nel corso degli anni, si è anche affermata come grande produttore di additivi alimentari e le importazioni italiane di acido citrico, tra i più comuni additivi presenti nei prodotti alimentari, sono aumentate. La sostanza non è riconducibile, a differenza di quanto si potrebbe pensare, al succo di limone.
Si tratta, in effetti, di un additivo industriale la cui produzione avviene per la maggior parte proprio in Cina.
L’Italia ha importato, nel 2014, 44.427.628 chilogrammi di acido citrico, di cui 16.707.084 chilogrammi direttamente dalla Cina, pari al 37,6 per cento del totale. La cosa più paradossale è che esiste una alternativa, assolutamente naturale, al suo utilizzo: il succo dei limoni che produciamo in Italia.