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Studenti universitari alla scoperta dell’Alevè


Si è conclusa con successo la prima escursione didattica multidisciplinare organizzata dal DISIT (Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica) dell’Università del Piemonte Orientale in collaborazione con il Parco del Po Cuneese.
Per tre giorni, venticinque studenti di Biologia e Scienze Ambientali di Alessandria hanno condotto numerose attività pratiche vivendo in prima persona l’esperienza del biologo di campo, coordinati per la parte botanica da Graziella Berta (direttore del DISIT) e per la parte zoologica ed ecologica da Stefano Fenoglio.
Grazie alla collaborazione con il Parco del Po Cuneese, l’Ufficio vigilanza faunistico ambientale della Provincia di Cuneo ed il Dipartimento di scienze veterinarie dell’Università di Torino, i partecipanti hanno appreso come si possono studiare le popolazioni vegetali ed animali nelle aree montane (con esempi diretti che hanno interessato fiori alpini, piante officinali, trote fario, anfibi, caprioli, camosci), tutelare le torbiere, monitorare le migrazioni degli uccelli, posizionare trappole fotografiche e molto altro ancora. Gli studenti hanno scoperto che sulle Alpi vivono piante carnivore ed orchidee, assieme ad insetti di antichissima origine e nuovi arrivi, come il lupo. Emozionante è stato l’incontro con la Salamandra di Lanza, un anfibio endemico del gruppo del Monviso che dà il nome al Rifugio la Galaberna di Ostana, base logistica dell’escursione. L’entusiasmo dei partecipanti è riuscito a piegare anche le condizioni metereologiche a volte avverse, e nonostante il tempo non sempre clemente i partecipanti hanno scoperto e analizzato diversi ecosistemi, dalle praterie alpine ai laghi di origine glaciale, dagli alneti alle laricete. Dopo una prima giornata introduttiva nel territorio di Crissolo, il secondo giorno è stato dedicato ad una lunga escursione alle sorgenti del Po ed alle pendici del Monviso, seguita da una visita al sistema ipogeo del Rio Martino.
L’ultimo giorno è trascorso in alta valle Varaita all’interno del Bosco dell’Alevé, una foresta di Pino Cembro unica nel suo genere, caratterizzata da alberi che hanno sino a cinquecento anni di età, piccoli laghetti che contengono crostacei endemici e ampie radure popolate da ungulati. Le zone visitate non sono solo caratterizzate da una grande diversità biologica ma sono anche ricche dal punto di vista culturale.
Vedere e sperimentare sul campo quanto appreso in aula o in laboratorio ha costituito un’esperienza di grande interesse e di profonda importanza formativa per i futuri professionisti dell’ambiente. Dopo il successo di questa prima edizione esistono le premesse affinché questa iniziativa diventi un elemento importante all’interno della collaborazione da tempo esistente tra l’Università del Piemonte Orientale ed il Parco del Po Cuneese.

(nella foto: gli studenti presso un’altana nel bosco dell’Alevè)