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Stati generali del latte per rafforzare la filiera


“La politica italiana deve avviare precise iniziative per la tutela e il rafforzamento del comparto lattiero-caseario che, con un valore finale generato dalla filiera di 27,6 miliardi di euro di fatturato, è il primo dell’agroalimentare italiano”.
Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo alla riunione degli “Stati generali del latte”, che si è svolta a Cremona nell’ambito della Fiera internazionale del bovino da latte. Secondo Confagricoltura occorre dotarsi di strumenti utili a sostenere il comparto rispetto ai nuovi scenari che si aprono, soprattutto in relazione all’abolizione delle quote produttive. Vanno quindi utilizzate le nuove misure previste dalla politica agricola comune 2014-2020 per attivare strumenti di stabilizzazione del reddito, da prevedersi nel programma di gestione delle crisi cofinanziato dall’Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). “E’ necessario riflettere – ha proseguito Guidi – sulle azioni da porre in essere per irrobustire la filiera, in primo luogo cogliendo le opportunità offerte in tal senso dal ‘pacchetto latte’. E va costituita l’interprofessione, che dovrà essere lo strumento istituzionale di mediazione, finalizzato a facilitare il dialogo e la negoziazione del prezzo del latte fra le parti. Da molti è stata proposta l’istituzione di commissioni uniche nazionali, però bisogna far sì che funzionino a dovere per non trovarci a replicare i problemi del settore suinicolo”.
Il presidente Guidi ha poi ricordato le proposte di Confagricoltura a Bruxelles: servono mezzi di controllo della produzione europea quando si presentano stati di crisi del settore, indicati anche dall’eccessivo stoccaggio dei principali prodotti trasformati. Altra urgenza, quella del mantenimento degli strumenti di mercato esistenti, come l’intervento pubblico e l’ammasso privato, che vanno migliorati tenendo conto degli andamenti di mercato e delle esigenze degli operatori.