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Stagione frutticola ecco i primi bilanci


A Livio Pautassi, responsabile GIE frutta della Cia regionale, chiediamo un commento sull’andamento della campagna frutticola 2015.
“La raccolta delle pesche e delle nettarine si è conclusa da poco, i prezzi sono andati via via crescendo dalle quotazioni iniziali davvero non remunerative del lavoro e dei costi sostenuti dai produttori. Indubbiamente l’embargo russo ha giocato un ruolo negativo importante, in parte mitigato, a fine agosto, dal contenimento produttivo in Spagna”.
La Cia, nel recente convegno sull’ortofrutta ad Expo, ha segnalato che la sostenibilità del nostro comparto peschicolo è in stretta connessione con una serie di interventi, dal contenimento dei costi all’aumento delle rese produttive, dal miglioramento qualitativo al rinnovamento varietale, dal riconoscimento del prodotto e dalla sua valorizzazione alla programmazione dell’offerta, al coordinamento di sistema, al perseguimento di accordi di filiera migliorativi per i produttori.
Relativamente alla campagna delle mele iniziata da poco mi ritrovo perfettamente nelle considerazioni che Giuliano Sacchetto, presidente di Asprofrut, ha riferito sul giornale “Fresh Plaza”: “Si temeva il gran caldo ed invece, forse grazie anche alle reti nere e grigie presenti sui frutteti, la mela è migliorata durante la raccolta, con il primo stacco del gruppo Gala che era già buono; tuttavia la qualità è ulteriormente migliorata con il secondo e terzo stacco, per cui al momento, anche senza numeri alla mano, si può affermare che la produzione sia molto buona in termini produttivi e qualitativi. Per le Red Delicious, la qualità risulta buona ed il suo mercato è partito bene, con prezzi soddisfacenti e superiori a quelli del 2014. La mela rossa, essendo prevalentemente destinata ai mercati d’oltremare, presenta due vantaggi: 1) l’embargo russo non incide significativamente sui quantitativi movimentati; 2) il prezzo non è influenzato dalle decisioni di quei pochi gruppi europei della Gdo-Grande distribuzione organizzata, come invece accade per le pesche”.