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Staffarda come oasi agroambientale turistica


Il Parco del Po Cuneese avvia un progetto di riqualificazione del complesso agroforestale di Staffarda.
A seguito del finanziamento ottenuto dalla Regione Piemonte, grazie al Programma di Sviluppo Rurale, si realizzeranno, entro il 2014, una serie di interventi di riqualificazione ambientale nel comprensorio di Staffarda, la cui gestione è dal 2010 delegata al Parco del Po cuneese.
Il programma prevede, fra gli altri, investimenti ed iniziative di sensibilizzazione ambientale finalizzati alla protezione ed incremento del potenziale di biodiversità nonché alla tutela, conservazione e valorizzazione degli habitat e delle specie elencate nelle direttive nn. 92/43/CEE (Habitat) e 79/409/CEE (Uccelli) e proprio su tale tipologia di azione si è concentrato l’impegno dell’Ente Parco che, nell’ambito di un iter iniziato nell’aprile 2012, ha visto approvato il proprio progetto ed assegnato il finanziamento richiesto, pari a circa 145 mila euro.
Un’equipe di esperti in campo naturalistico e forestale, affiancati da un architetto, ha progettato una serie di operazioni di “restauro ambientale”. Queste consisteranno nella realizzazione di fasce arborate e cespugliate, nonché di nuove “zone umide” e saranno affiancate al monitoraggio e ad interventi di tutela di specie di particolare pregio, individuate tra i chirotteri (pipistrelli) e gli anfibi (in particolare il Tritone crestato italiano).
Il presidente del Parco, Silvano Dovetta, al termine del Consiglio che ha dato l’avvio alla fase realizzativa del progetto, mette in evidenza come il progetto sia contraddistinto dall’approccio rigorosamente scientifico ai temi trattati, ma anche dalla notevole attenzione al recupero dei valori paesaggistici del prezioso ambito di Staffarda. Ciò in quanto la ricostituzione degli ambienti di valore naturalistico si basa sull’attenta interpretazione della cartografia e delle foto aeree storiche, disponibili a partire dagli anni ’50.
Tra gli obiettivi del progetto sono il miglioramento delle condizioni di protezione e conservazione dei pipistrelli e degli anfibi presenti nel sito, l’accresciuta qualità ambientale generale ed il miglioramento degli equilibri ecosistemici, la sinergia con attività di agricoltura biologica (impiego del guano), il contributo alle Banche Dati naturalistiche della Regione Piemonte, il miglioramento dell’informazione e della comunicazione integrata sotto il profilo naturalistico e storico.
Quest’ultima assume particolare importanza nel contesto di cui trattasi, tenuto conto anche della particolare attrattiva turistica dell’abbazia e del suo territorio.