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Società agricole, cambia la tassazione catastale


A seguito dell’abolizione, a fare data dal periodo di imposta 2015, della tassazione su base catastale per le società agricole apportata dal DL Stabilità, società che dovranno quindi essere assoggettate a tassazione ordinaria sulla base delle risultanze di bilancio, si ritiene sia necessario valutare per tempo la loro trasformazione in società semplice la quale, così come l’imprenditore agricolo individuale, continua a godere del favorevole regime fiscale.
ARRIVARE PREPARATI. Premesso che le norme tributarie sono in continuo “fermento” e che quindi da adesso a fine 2014 la norma possa ancora cambiare, si ritiene poco probabile comunque che venga ristabilita la situazione di favore attualmente in vigore in quanto la modifica è già stata introdotta a seguito della necessità di cassa del bilancio dello Stato. Sarà quindi necessario arrivare “all’appuntamento” preparati. Innanzitutto la trasformazione comporta l’assolvimento da parte della società di una serie di adempimenti civilistici quali delibere dei soci ecc…in molti casi, soprattutto per le società di capitali costituite per la produzione di energia elettrica in ambito agricolo, gli investimenti sono stati fortemente finanziati dagli istituti bancari i quali tra le altre garanzie hanno richiesto ed ottenuto il pegno sulle quote sociali e pertanto risultano essere loro ad avere i diritti di voto necessari, salvo patto contrario, per adottare le predette delibere. Questo risulta in molti casi un primo passaggio non così veloce visti anche tutte gli adempimenti interni che tali istituti sono tenuti a rispettare. ANTICIPARE I TEMPI. Considerato che la norma colpisce comunque ogni società agricola, quindi sia quelle che producono energia elettrica, sia quelle che producono vino, piuttosto che cereali o che svolgono l’attività di allevamento di animali ecc… l’altro aspetto comune a tutti riguarda l’eventuale contestazione dell’elusività dell’operazione da parte dell’Amministrazione Finanziaria. La stessa sosterrà infatti, quasi sicuramente, che la finalità dell’operazione è stata solamente quella di ottenere un risparmio fiscale senza altre valide ragioni economiche. Tale assunzione potrebbe aprire un contenzioso con il Fisco soprattutto nel caso in cui la trasformazione venga fatta a ridosso dell’entrata in vigore della sfavorevole norma fiscale, limitando così le motivazioni a favore del contribuente.
EVITARE I CONTENZIOSI. In questo momento effettuare la trasformazione non comporta invece alcuna elusione in quanto si tratterebbe di trasformare una società in regime di tassazione catastale in altra con pari regime, per di più mediante un’operazione onerosa in quanto la trasformazione comporta, nell’ambito delle società agricole a regime catastale, la tassazione sulle plusvalenze dei beni immobili sociali e qui si apre un ulteriore altro importante discorso sulla qualifica o meno di beni immobili, dal punto di vista fiscale, degli impianti di produzione di energia elettrica. E’ dunque consigliabile sin da ora valutare con il proprio consulente i termini, le modalità ed i costi dell’operazione di trasformazione.

Alberto Tealdi
a.tealdi@studiocugnasco.it
(Fonte: L’imprenditore agricolo)