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Smog, il Piemonte colpevolizza la zootecnia


La Regione Piemonte ha approvato un provvedimento riguardante misure urgenti antismog, dal titolo nello specifico: “Azioni emergenziali in caso di superamento prolungato dei limiti di legge per il biossido di azoto e le polveri sottili. Approvazione del protocollo per l’attuazione delle misure urgenti antismog”.

ll protocollo si propone essenzialmente ai sindaci piemontesi delle città con più di 15.000 abitanti e prevede che, in base alle concentrazioni di inquinanti atmosferici registrate ed al numero di giorni per i quali si hanno tali registrazioni, si possano raggiungere 4 diversi livelli di “emergenza” contraddistinti, per valori crescenti, dal colore giallo, arancio, rosso cinabro e rosso vivo.

A ciascuna delle 4 situazioni citate corrispondono altrettante misure mitigatrici (limitazioni/divieti), alcune delle quali che riguardano le nostre aziende. Già al raggiungimento del livello corrispondente al giallo, e così anche per le situazioni di maggior rischio (arancio, rosso cinabro e rosso vivo) in base a tali proposte scatterebbe infatti il divieto di bruciatura dei residui vegetali in campo e il divieto di spandimento dei reflui zootecnici nel raggio di 20 km dagli agglomerati sottoposti a misura.

Le misure cautelative si interrompono al raggiungimento dei valori soglia di sicurezza. “Ancora una volta – commenta Coldiretti – si cerca di addossare al settore zootecnico responsabilità di altri settori sovrastimando l’eventuale apporto del settore primario”.