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Si avvicina la scadenza del 30 novembre per l’acconto delle imposte, ecco cosa interessa alle aziende agricole


Il prossimo 30 novembre, come ogni anno, scadrà il termine per il versamento del secondo o unico acconto sulle imposte per l’anno 2018. In questo frangente, ci si focalizza sull’Irpef che, generalmente, può interessare le aziende agricole ditte individuali ed i soci di società semplice.

Il meccanismo del versamento delle imposte prevede il pagamento, ogni anno, del saldo dell’anno precedente unitamente ad uno o due acconti dell’anno in corso, ove dovuti. In sede di dichiarazione dei redditi, quindi, una volta chiuso il periodo di imposta, si può determinare il saldo d’imposta dovuta per l’anno precedente. Contemporaneamente, si calcola l’acconto, in modo da arrivare all’anno successivo e dover pagare solo più un saldo, insieme all’acconto per l’anno dopo ancora e così via.

Gli acconti vengono, generalmente, calcolati su base storica, pertanto partendo dal valore dell’imposta dovuta per l’anno precedente. È, altresì, ammissibile utilizzare metodi previsionali.

L’acconto dovuto segue regole di versamento ben precise: se esso è inferiore a 257,52 euro, allora occorre procedere al pagamento in unica soluzione entro il 30 novembre; se, di contro, supera tale soglia, allora occorre versarlo in due rate: la prima unitamente al saldo dell’anno precedente e la seconda sempre entro il 30 novembre.

Le modalità di pagamento dell’acconto Irpef seguono le regole generali per il versamento delle imposte, pertanto lo strumento da utilizzarsi è il Modello F24, con un occhio di riguardo alla corretta applicazione dei canali da utilizzare per il pagamento ed alle regole in materia di compensazioni dei crediti.

Regole molto simili vengono seguite per il versamento degli acconti di altre voci tributarie o previdenziali (basti pensare, meramente a titolo di esempio, agli acconti sulle imposte sostitutive da versarsi da soggetti in regime dei minimi o forfettario).

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)