Sezioni


Segnali positivi per la vendemmia 2013


A soli due mesi dalla vendemmia, le verifiche fatte tramite uno specifico Osservatorio Tecnico ed Economico che opera in provincia di Cuneo generano un primo profilo dell’annata 2013.
Il ritardato risveglio vegetativo, dovuto ad un clima di primavera – inizio estate freddo e piovoso, interrompe una serie di vendemmie anticipate, alle quali ci stavamo abituando, riportando i tempi di maturazione alla normalità.
Tra qualche giorno, inizieranno i campionamenti per rilevare le curve di maturazione che ogni anno si effettuano insieme al Consorzio dei vini albesi. Le costanti analisi indicheranno con precisione lo stato d’avanzamento della qualità delle uve.
Già oggi, in ogni caso, la campagna è promettente, sia sotto il profilo della sanità dell’uva, che della equilibrata quantità, anche nelle aree dove i precoci attacchi di peronospora – prima della fioritura- hanno colpito; una buona allegazione ha compensato il disseccamento di qualche grappolo.
Annata che si presenta quindi “bella”, ma non facile per il viticoltore, che ha dovuto intervenire con varie operazioni e lavorazioni agronomiche per contenere l’accrescimento delle erbe spontanee e la pressione delle malattie fungine, specie ad inizio stagione.
Il costo di produzione, già di per sé rilevante per la tipologia di viticoltura esclusivamente collinare e per le lavorazioni manuali, è quindi ulteriormente lievitato. La qualità costa.
Più articolato invece il quadro sull’andamento di mercato. Qui registra vivacità nella ricerca di uve e di vini, anche spinta da due annate particolarmente avare, specie l’ultima che ha fatto registrare una scarsezza produttiva addirittura a livello internazionale. Segni incoraggianti questi che aiutano a comprendere dati statistici che seppur differenti da vino a vino, nel complesso e nel confronto tra il 2013 e il 2012 riflettono una tenuta sull’imbottigliato (qualche caso con segno meno e altri con incrementi interessanti), tendente alla crescita, se consideriamo l’aumento dei volumi certificati e la riduzione delle giacenze. La riduzione dei consumi nazionali è ampiamente compensata dalla richiesta dell’estero, spinta dalla intensa promozione effettuata ai vari livelli.
“Relativamente ai prezzi delle uve – osserva Coldiretti Cuneo -, a parte gli accordi interprofessionali “storici” per Asti, Alta Langa, Brachetto, per le altre DOC/DOCG, i rappresentanti delle componenti acquirenti non hanno manifestato interesse o volontà di fissare quotazioni o indicazioni orientative ante vendemmia. Anche in virtù dell’articolo 62, i singoli cedenti dovranno pertanto trovare un accordo con gli acquirenti prima della vendemmia. In questi giorni si rileva, infatti, una marcata attività di contatti tra produttori e vinificatori. In linea con le situazioni di mercato più sopra richiamate, troverebbero generalmente conferma i prezzi della scorsa campagna, con rialzi su talune tipologie, purtroppo assorbiti dai costi di produzione più elevati”.