Se la carriola dell’Asti docg ha le ruote sgonfie… Riflessioni di un contadino del Moscato
Sono passati 20 anni da quando ho iniziato a condurre l’azienda agricola di mio padre, di mio nonno e di mio bisnonno. Appena ho iniziato mi sono subito ritrovato nella crisi del 1999, crisi che è stata risolta con svariati anni a rese bassissime per smaltire le eccedenze di prodotto. Anni duri per i contadini del moscato, con il reddito decurtato anche del 25%.
Dopo sacrifici fatti dalla parte agricola le cose sembravano andare meglio, ma è durata poco questa illusione. Rieccoci qua con un’altra crisi. Abbiamo alle spalle 2 anni con rese basse, sotto gli 80 quintali per ettaro, 2 anni nei quali i contadini del Moscato ci hanno rimesso oltre il 40% di reddito e con la prospettiva della prossima vendemmia ancora incerta.
Con le nostre uve l’Industria ha la possibilità di produrre due tipologie: l’Asti spumante ed il Moscato d’Asti. Il primo in questi ultimi anni ha perso sui 30 milioni di bottiglie, tante discussioni, progetti, parole, parole… Il Moscato d’Asti senza troppo rumore si è guadagnato sui mercati internazionali oltre 30 milioni di bottiglie, grazie a tanti piccoli produttori che vanno in giro per il mondo a farlo conoscere e far conoscere le nostre belle colline e quasi sempre a loro spese.
Una domanda mi viene spontanea. Visto che il Moscato d’Asti tira e visto che tirano anche gli Spumanti ad eccezione dell’Asti perché non realizzare anche una bottiglia di Moscato d’Asti tipo spumante? Io non me ne intendo di marketing commerciale, ho solo fatto la terza media, ma mi piacerebbe che qualcuno, che ne sa più di me, mi spiegasse perché si continua a spingere un prodotto che è in continuo declino e ci si dimentica l’altro che continua a crescere.
Un po’ di tempo fa, da buon contadino, spingendo una carriola facevo un’enorme fatica, guardo e avevo la ruota sgonfia. Spingere l’Asti è come spingere una carriola con la ruota sgonfia, una fatica tremenda, sopportata in gran parte dai Contadini del Moscato con le rese basse.
Giovanni Marino
Consigliere CTM- Coordinamento Terre del Moscato