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Scende l’uso dei concimi buon segno per l’ambiente


“Il calo dell’uso di concimi e fertilizzanti da parte degli agricoltori italiani e il corrispondente aumento di ammendanti e concimi naturali segnalato dall’Istat testimoniano come la dinamica distributiva dei fertilizzanti nel settore primario è coerente con la politica agricola dell’Unione europea, tendente a sviluppare l’impiego di ammendanti e concimi organici al posto dei prodotti minerali di sintesi, per migliorare la qualità produttiva, la salvaguardia della salute e il rispetto dell’ambiente”.
Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, commenta così i risultati emersi dal nuovo rapporto Istat sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti dal 2002 al 2012.
Secondo l’istituto di ricerca cresce l’impiego di prodotti a base di sostanza organica, con un contenuto in elementi nutritivi o fertilizzanti primari (azoto, fosforo e potassio) che non supera il 2% della massa totale e di sostanze naturali o sintetiche, minerali o organiche, idonee a fornire alle colture uno o più degli elementi chimici della fertilità.
Analizzando la serie storica di dati, nel periodo 2002-2012 i fertilizzanti distribuiti sono diminuiti in complesso del 5,8% (da 50,7 a 47,5 milioni di quintali), in un contesto di riduzione del 2% della superficie agricola utilizzata. Al contempo, i concimi sono diminuiti del 25,6% (da 42,1 a 31,3 milioni di quintali), mentre gli ammendanti sono aumentati del 50,6% rispetto al 2002 (da 8,3 a 12,2 milioni di quintali). Per quanto riguarda il 2012 sono stati utilizzati in totale circa 47,5 milioni di quintali di fertilizzanti per uso agricolo.
In particolare, la quantità dei concimi minerali ammonta a 26,2 milioni di quintali: 16,1 sono costituiti dai minerali semplici, i restanti 9,9 dai minerali composti. La distribuzione dei concimi organici e organo-minerali sul territorio è pari rispettivamente a 2,8 e 2,3 milioni di quintali, mentre gli ammendanti risultano pari a 12,2 milioni di quintali.
Nel 2012, i correttivi registrano il picco degli ultimi dieci anni, con una quantità distribuita pari a 3 milioni di quintali, mentre i substrati di coltivazione ammontano a 897 mila quintali. Gli elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti risultano pari a 23,3 milioni di quintali e la concentrazione (somma di tutti gli elementi nutritivi) è pari al 49%.