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Sandra Arneodo nel Comitato nazionale dell’aglio


Mercoledì 23 aprile è stato costituito presso il Ministero delle Politiche agricole il nuovo Comitato di prodotto per l’aglio.
L’ordine del giorno prevedeva: l’insediamento del Comitato; comunicazioni del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali; analisi di mercato con tendenze recenti e dinamiche attese a cura di Ismea. A margine dei lavori del comitato, Roberto Cherubini del Ministero ha esortato a riunirsi almeno un paio di volte l’anno per agevolare lo scambio di vedute tra attori della filiera ed istituzioni.
Nel Comitato è stata nominata, quale rappresentante unica della Cia nazionale, Sandra Arneodo, della fattoria dell’Aglio di Caraglio. Nell’occasione, sono stati presentati i dati relativi alla produzione, import/export e consumi domestici di aglio in Italia.
La produzione italiana (pari a 28.250 ton) non è sufficiente al fabbisogno nazionale (superiore alle 40.000 ton) che deve infatti ricorrere alle importazioni (27.500 ton, di cui il 23% re-esportato e il 77% assorbito dal consumo interno). Dal 2002 al 2013, i consumi italiani di aglio si sono ridotti da 47 a 42.000 tonnellate.
Lo scenario mondiale dell’aglio è dominato dalla Cina, primo paese produttore con un volume stimato in 1,6 milioni di tonnellate. Il prezzo di mercato dell’aglio è determinato dalla Cina. Quest’anno, proprio a fronte di un aumento dell’offerta a livello internazionale, le quotazioni dell’aglio appaiono in calo. Per quanto attiene invece l’Europa, la Spagna – con un volume complessivo che raggiunge le 140.000 tonnellate – risulta il primo paese dell’UE in questa coltura, contribuendo al 50% dell’intera produzione europea.

(nella foto: Sandra Arneodo)