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Saluzzo prepara il gran week-end della Frisona


Grande weekend zootecnico: al Foro boario di Saluzzo va in scena la prima passerella annuale della Frisona, per la Mostra provinciale promossa dall’Apa in collaborazione con il Comune capitale del Marchesato.
Da giovedì 27 marzo nel pomeriggio inizia l’allestimento degli stand da parte della aziende sponsor, una trentina; venerdì 28 l’arrivo e sistemazione dei capi bovini – un’ottantina – selezionati da nove allevatori della Granda.
Sabato 29 dalla prima mattinata si susseguiranno le sfilate di manze e vacche, tutte ad alto indice genomico tra le quali figurano numerose campionesse pluripremiate alle rassegne di settore. A valutare la “crème” delle regine da latte sarà il giudice unico Primo Betti, direttore di un Centro Tori della razza, designato dall’Anafi di Cremona, l’associazione nazionale della Frisona. In palio coccarde, attestati e prodotti zootecnici offerti dalle ditte sponsor.
Spiega il presidente della sezione Frisona, Livio Diale: “Ancora una volta siamo grati alle aziende che sostengono la Mostra provinciale di primavera e quella regionale d’inizio autunno. E un altro grazie sentito lo dobbiamo all’amministrazione comunale di Saluzzo che con il sindaco Paolo Allemano e l’assessore all’agricoltura Cinzia Aimone da anni ci mette a disposizione gratuitamente la bella struttura del Foro boario e le poste mobili per i capi. Per il resto ci siamo attrezzati come mondo Frisona (400 soci, con un patrimonio di 65 mila bovini di cui 44.500 vacche in lattazione, ndr) e portiamo avanti le nostre manifestazioni in modo totalmente autogestito, riconoscendo un contributo agli espositori”.
Diale richiama l’attenzione sulla “grande bellezza” delle Frisone in passerella, curate e toelettate dai giovani delle varie aziende come si fa con le vere regine. “Le nostre rassegne – dice il presidente – richiamano un vasto pubblico di tecnici e operatori commerciali, interessati a valutare l’evoluzione di una razza che attraverso un costante processo di selezione ha raggiunto livelli straordinari. Oggi la media produttiva di latte per capo è passata dai 40-45 quintali di qualche decennio fa agli attuali 90-95 quintali. Questo exploit che lancia Cuneo ai vertici nazionali è dovuto anche all’attenzione che gli allevatori pongono alla qualità di vita dei singoli animali, dall’alimentazione alla libertà di movimento in strutture plein air fino alla tecniche computerizzate di mungitura”.
Sono, insomma, Frisone a misura di benessere, come vuole la sensibilità moderna del consumatore che vuole il prodotto sano e di alta qualità ma ha altrettanto a cuore la “felicità” dell’animale.