Sezioni


Salgono i prezzi di vini e frutta. Male il latte


Segno positivo per i prezzi pagati agli agricoltori. Le rilevazioni Ismea relative al mese di ottobre indicano, infatti, un aumento complessivo dell’8,1 per cento rispetto a dodici mesi prima. Incrementi che rappresentano una piccola boccata d’ossigeno per le imprese, specie in quei settori costretti a fronteggiare un calo della produzione, a seguito dei problemi climatici, e al contemporaneo aumento dei costi, la cui corsa continua ad essere inarrestabile.
Il trend positivo è riconducibile soprattutto ai rialzi di vini (+35,2 per cento), semi oleosi (+29,9 per cento) e frutta (+24,6 per cento), con mele e pere che presentano livelli di prezzo nettamente superiori allo stesso periodo dell’anno scorso, in ragione della scarsa produzione ottenuta.
Guadagnano, rispetto allo scorso anno, anche i cereali (+16,1 per cento) e le colture industriali (+29,9 per cento) mentre incrementi più leggeri si riscontrano sul fronte degli ortaggi (+2,8 per cento) e dell’olio d’oliva (+3,3 per cento). Male solo il prezzo del tabacco, che incassa un calo del 15,8 per cento.
Se il bilancio totale delle coltivazioni è in netto attivo (con un complessivo +14,9 per cento), quello del settore zootecnico resta quasi stabile (+1,3 per cento).
Le notizie peggiori vengono dal settore lattiero caseario che perde il 9,3 per cento nel confronto con l’ottobre 2011. Benissimo, al contrario, le uova (+38,1 per cento) ma i prezzi aumentano anche per animali vivi (+7,6 per cento), bovini e bufalini (+4,8 per cento), ovini e caprini (+5,2 per cento), suini (+13,5 per cento), volatili domestici (+3,1 per cento).