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Riso, l’Italia chiede all’Ue la clausola di salvaguardia


La mobilitazione dei risicoltori piemontesi di venerdì 11 luglio a Torino e martedì 15 luglio davanti al Ministero dell’Agricoltura a Roma dei delle province di Alessandria, Novara-VCO e Vercelli Biella sono approdate ai primi risultati concreti, in quanto il governo ha accolto la richiesta di adozione di misure di salvaguardia europee nei confronti dell’importazione di riso greggio cambogiano del tipo Indica.
Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, ha commentato molto positivamente il documento tecnico sull’impatto delle importazioni a dazio zero inviato alla Commissione europea, dal vice ministro dello Sviluppo Economico, con delega al Commercio estero Carlo Calenda, in collaborazione con il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Nel documento si legge che la richiesta di adozione di misure di salvaguardia è giustificata dal fatto che “nelle ultime 5 campagne le importazioni di riso dalla Cambogia nell’ Unione Europea sono aumentate da 5mila a 181 mila tonnellate raggiungendo il 23 per cento di tutto l’import Ue grazie alla completa liberalizzazione tariffaria avvenuta il primo settembre 2009 a favore dei Paesi beneficiari del sistema di preferenze tariffarie generalizzate di cui all’articolo 1, paragrafo, lettera c (EBA) del regolamento UE n.987.
“Con la nostra mobilitazione si è finalmente avviata una procedura a livello comunitario, siamo pronti a sostenere alleanze con le associazioni degli agricoltori dei Paesi Europei produttori di riso come Grecia, Francia, Bulgaria e Spagna per supportare le iniziative delle istituzioni”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’ apprezzare la decisa accelerazione impressa dal Governo.
“Dobbiamo lavorare a livello comunitario per l’applicazione della clausola di salvaguardia nei confronti delle importazioni incontrollate ma, conclude il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio anche a livello nazionale dove occorre introdurre l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, dare pubblicità ai nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività dell’Ente Nazionale Risi. Siamo grati anche alla Regione Piemonte il cui presidente Sergio Chiamparino e l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero per essere prontamente intervenuti nei confronti del Ministero sostenendo le ragioni della mobilitazione di Coldiretti”.