Riso, il Piemonte vuole l’etichettatura
La Commissione politiche agricole, composta dagli assessori regionali all’agricoltura di tutte le Regioni italiane, ha chiesto al Governo di adottare con sollecitudine il decreto legislativo sul mercato interno del riso e di introdurre l’indicazione di origine obbligatoria sull’etichetta del riso venduto in Italia.
Lo ha deciso a Roma la Commissione, approvando il documento prodotto da uno dei cinque gruppi di lavoro che stanno esaminando il cosiddetto “Collegato agricolo”.
A coordinare il gruppo di lavoro che si occupa del settore risicolo è il Piemonte con il suo funzionario Gianfranco Latino.
“La richiesta di introdurre l’indicazione di origine obbligatoria sull’etichetta – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero – rappresenta un potenziale punto di svolta per l’intero settore, che pur esprimendo un prodotto di qualità elevata, spesso si ritrova in crisi, soprattutto a causa delle crescenti importazioni”.
“L’indicazione del luogo di produzione, infatti – prosegue Ferrero -, rende più trasparente il mercato, mettendo i consumatori nelle condizioni di scegliere consapevolmente il prodotto da acquistare anche sulla base della sua provenienza. Esperienze analoghe, già attuate per altri prodotti (quali, ad esempio l’ortofrutta, la carne bovina, il latte ed i suoi derivati), confermano questa tesi e suggeriscono di procedere nello stesso modo anche su altri fronti”.