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Riso, così il Piemonte difenderà il suo riso


Intervenendo oggi nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte, l’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, ha ribadito le sue considerazioni sulla difesa del riso piemontese.

Secondo l’assessore regionale all’agricoltura del Piemonte, l’etichettatura é fondamentale per qualsiasi settore agroalimentare, per il riso lo é ancora di più per la crisi che vive e per l’immobilismo che lo ha attraversato da molti anni. Quello del riso é un settore anonimo, l’industria lo compra dove vuole, le importazioni sono aumentate, e il consumatore acquista un marchio italiano credendo di comprare riso italiano, mentre non è cosi con sicurezza.

L’etichettatura non è una norma protezionistica, ma di garanzia per il consumatore e di tutela anche per il produttore piemontese, che vedrebbe così valorizzato il proprio prodotto e resa più difficile la speculazione.

L’etichettatura è una strada fortemente osteggiata dall’industria, che specula su una piccola sovrapproduzione di mercato, riducendo i prezzi in maniera ingiustificata, perché questi prezzi non vengono ridotti al consumo. Ma nel mercato del riso gli attori sono pochi e potrebbero anche fare cartello.

Secondo l’assessore regionale all’agricoltura il ritorno dei dazi attraverso la clausola di salvaguardia è una risposta giusta all’emergenza, che è stata chiesta e sostenuta, ma l’etichettatura obbligatoria, voluta fortemente dalla Regione e chiesta all’UE dal governo con un decreto, è uno strumento fondamentale per il rilancio del settore.

(Nella foto: Giorgio Ferrero)