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Rischio Xylella cosa fare in Piemonte


Il Piemonte, come le restanti regioni italiane e province autonome ad esclusione per la Puglia viene considerato “area indenne da Xylella”. Per il mantenimento di tale status risulta quindi importante l’attività di indagine e monitoraggio delle situazioni di rischio al fine eventualmente di una rapida intercettazione del batterio. Esiste un potenziale rischio di introduzione, anche se inferiore rispetto ad altre regioni italiane poiché il Piemonte è collocato più a nord.
Fino a giugno 2015 il ceppo di Xylella, isolato in provincia di Lecce, era il primo e unico individuato e confermato nel territorio dell’Unione europea. A fine luglio 2015, però, la Francia ha comunicato l’intercettazione di Xylella in alcune piante di poligala in un’area commerciale di Propriano (Corsica) e successivamente in Costa azzurra, con conseguenti misure di eradicazione.
Gli attuali fattori di rischio per il Piemonte sono rappresentati da:
1) il vettore Philaenus spumarius che è presente in Piemonte, anche se rintracciabile quasi esclusivamente in zone non intensamente coltivate;
2) la coltivazione del ciliegio, che in Puglia è risultato tra le piante ospiti;
3) la superficie piemontese investita ad olivo;
4) diversi vivai di piante ornamentali e garden center piemontesi trattano piante in vaso di olivo e oleandro, che sono tra le piante ospiti più importanti del ceppo leccese di Xylella fastidiosa;
5) la relativa vicinanza del territorio piemontese al focolaio francese, che risulta quindi essere la zona contaminata più prossima al territorio italiano.

Dal 2014 il Settore Fitosanitario regionale ha attivato in Piemonte la vigilanza specifica su questo organismo nocivo riguardante numerose piante potenzialmente ospiti e dal 2016 anche grazie alla collaborazione con Antonino De Maria è iniziato un controllo capillare sulle realtà olivicole piemontesi. L’attività d’indagine svolta dal Settore fitosanitario della Regione Piemonte riguarda tutti i generi di piante che in Europa sono stati infettati dal batterio Xylella fastidiosa come ad esempio ciliegio, rosmarino, acero, alloro ma nello specifico grazie alla conoscenza capillare delle realtà olivicole piemontesi di De Maria si potrà svolgere l’attività di monitoraggio negli oliveti. Tale attività consiste nel campionamento e nella segnalazione di olivi che presentano i classici sintomi di “bruscatura” cioè un seccume dell’apice o del margine della foglia alonato di giallo. Oltre al controllo visivo in alcuni campi che verranno selezionati saranno posizionate trappole cromotattiche per il campionamento del Philaenus spumarius L. (comunemente chiamato sputacchina) che verrà in seguito analizzato in laboratorio per escludere la presenza del batterio.
L’attività di campionamento è attiva su tutto il territorio piemontese e tutti i possessori di olivo possono essere interessati. Qualora si verifichino disseccamenti anomali è possibile contattare i responsabili del monitoraggio per una valutazione del rischio.
Per l’attività di controllo e monitoraggio non è richiesto alcun contributo economico ai possessori di olivo e tutto il materiale necessario verrà fornito gratuitamente alle aziende campione.
Per ulteriori informazioni sulla batteriosi e per segnalazione di casi olivi sospetti (attenzione: le segnalazioni devono essere corredate di georeferenziazione del luogo), è possibile contattare il referente del monitoraggio ulivi inviando una mail a xylella@antoninodemaria.it; per informazioni e segnalazioni riguardanti anche altre specie consultare la pagina della Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/xylella.htm