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Rimborso Condifesa, per ora Arpea paga solo il 43%


In questi giorni i soci Condifesa – informa il responsabile GIE (Gruppo di Interesse Economico) settore ortofrutta della Cia, Livio Pautassi – hanno ricevuto comunicazione che a fine giugno scade l’avviso di Equitalia per il saldo campagna 2014. Il saldo si riferisce al rimborso dell’anticipazione del contributo comunitario effettuato dal Condifesa con i conteggi del mese di dicembre 2014 che, in base alla normativa vigente viene erogato entro il 30 giugno 2015 da ARPEA direttamente al socio sul c/c bancario indicato sul fascicolo aziendale. Purtroppo ci viene detto – rileva il responsabile GIE della Cia – Confederazione Italiana Agricoltori – “in carenza di fondi nazionali verrà erogato circa il 43% del contributo mentre la parte rimanente verrà erogata entro fine anno”. C’è la possibilità, per chi lo vuole, di ricorrere al prestito bancario per un pre-finanziamento…ovviamente pagando gli interessi.
Il responsabile del GIE ha immediatamente sollevato il problema alla Cia nazionale ed il presidente Dino Scanavino, a nome di Agrinsieme, ha subito preso posizione a tutela dei produttori: “E’ una situazione che si trascina da tempo, ma che adesso diventa insostenibile – ha dichiarato Scanavino nella sua veste di coordinatore di Agrinsieme -. Da un lato già da alcuni anni c’è stata una forte riduzione degli stanziamenti nazionali a sostengo del piano assicurativo. Dall’altro è stato promosso anche dalle Amministrazioni l’ampliamento del ricorso a questo strumento, giustificato peraltro dai gravi problemi che hanno caratterizzato le produzioni agricole in questi anni, anche per il cambiamento climatico e per la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi che hanno fortemente depresso e spesso azzerato i raccolti”.
Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari invita quindi il Governo “a intervenire con estrema urgenza per individuare gli strumenti finanziari più opportuni per garantire il pagamento completo agli agricoltori”.
“Il 2014 – ha fatto presente Scanavino – è stato un anno molto difficile per le imprese agricole che, oltre alle calamità naturali, hanno dovuto subito gli effetti della crisi economica, la riduzione dei consumi, gli squilibri nelle relazioni di filiera, fino alle conseguenze di situazioni geopolitiche internazionali come l’embargo russo. Non è tollerabile che i redditi agricoli debbano essere ulteriormente penalizzati anche per la sottrazione di finanziamenti pubblici consolidati e sempre fortemente pubblicizzati. E’ opportuno sottolineare anche che, relativamente al 2013, il contributo pubblico per le spese assicurative era pari all’80%, è assurdo che quest’anno non si riesca a garantire il 65%”.
Agrinsieme ha invitato il ministero anche a “predisporre tutte le misure necessarie per evitare nel prossimo periodo di programmazione 2015/2020 il ripetersi di queste inaccettabili situazioni”.