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Rimborsi assicurativi il ritardo è insostenibile


“Abbiamo avuto più di un’occasione per segnalare a rappresentanti politici, istituzioni regionali, consorzi – dichiara il direttore della Cia di Cuneo, Igor Varrone – l’indispensabilità e l’urgenza di modificare quelle normative, non poche, che rappresentano un appesantimento burocratico del settore agricolo.
Ritorniamo a riportare alla attenzione di tutti la questione dell’eccessiva lentezza nei rimborsi del premio assicurativo del rischio agricolo pagato dagli agricoltori e relativo al 2015. Conveniamo tutti sulla importanza dello strumento assicurativo con sostegno pubblico, indispensabile per ridurre i costi, sempre più gravosi,delle aziende agricole ma dobbiamo, parimenti, constatare i difetti che da tempo si manifestano nella gestione e che penalizzano oltremisura le imprese agricole e gli stessi erogatori, i Consorzi di Difesa. E se rileviamo nello specifico una proliferazione di burocrazia con rinnovata richiesta agli agricoltori di documentazione e di informazioni aziendali, torniamo ad assistere ad una difficoltà di dialogo tra enti regionali e nazionali, che aveva caratterizzato, per certi versi comprensibilmente, l’inizio dell’attività del decentramento territoriale”.

“La conseguenza di questo difficile, ed ora inspiegabile ed ingiustificabile, rapporto – integra il responsabile del GIE-frutta (gruppo di interesse economico della Cia), Livio Pautassi – è un danno vero e proprio all’anello terminale, al beneficiario agricoltore, che non riceve, da quasi due anni, quanto spettantigli per la liquidazione del contributo pubblico del 2015.
Nel contempo, però, abbiamo già versato quanto dovuto per l’anno in corso contestualmente alla garanzia di un imminente pagamento delle spettanze pregresse. Promessa a cui non è seguito risultato concreto. Ribadiamo la gravità della situazione, la sofferenza che stanno vivendo tante aziende in provincia di Cuneo e che non possono più tollerare il rinvio sine die di questo rimborso. Di conseguenza sono sempre più numerose le imprese che, pur riconoscendo i vantaggi che sulla carta si hanno nel sistema della contribuzione pubblica, denunciano la pesantezza burocratica del sistema PAI (Piano Assicurativo Individuale), la sua farraginosità ed i conseguenti disagi e ritardi,rinunciano a seguire questa modalità e valutano di farsi tutelare da forme di assicurazioni private, più efficienti, finendo- con questa scelta – di mettere a rischio il sistema collettivo pubblico. E’ giunto il momento di apportare decise correzioni all’attuazione di questo vigente metodo assicurativo che, ricordiamo, è attuato in tutta Europa con maggior snellezza burocratica e tempistica breve. L’ingiustificato ritardo diventa una vera e propria iattura per il comparto, che soffre già per la grave crisi di liquidità anche a causa dei ritardi nell’erogazione dei contributi della Pac. Per questo esigiamo un ulteriore impegno nell’affrontare la segnalata problematica, con il coinvolgimento delle componenti istituzionali e delle rappresentanze del mondo agricolo”.