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Riforma della Pac l’Europa è a Savigliano


Il processo di riforma della Pac è stata l’oggetto di un partecipato convegno organizzato dal Cipaat in collaborazione con la Cia Piemonte, a Savigliano, martedì 12 marzo.
E’ stato fornito un esaustivo quadro della situazione, per altro molto fluida e suscettibile di molti cambiamenti perche il processo di riforma è ancora in corso ed i protagonisti, la Commissione, il Consiglio e l’Europarlamento, devono ancora trovare un accordo.
La principale novità è costituita dal ruolo dell’Europarlamento che per la prima volta è codecisore nel processo di riforma della Pac.
La procedura legislativa di codecisione conferisce lo stesso peso al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione in numerosi ambiti, tra cui quelli del bilancio e della Pac. Nessuna riforma della Pac potrà essere approvata senza il raggiungimento di un accordo tra le due Istituzioni, che al momento appare problematico.
Il negoziato, hanno detto i relatori al workshop, si presenta molto complesso perché tra le due Istituzioni non c’è identità su questioni non secondarie, a partire dal quadro finanziario fino ad alcuni contenuti rilevanti della proposta di riforma della Pac.
L’europarlamento imputa al Consiglio di aver inserito indebitamente nella discussione che sarebbe dovuta essere sul bilancio pluriennale della Ue anche il tema della Pac, mentre le due questioni si sarebbero dovute trattare separatamente.
Gli europarlamentari criticano il compromesso sul bilancio perche è improntato all’austerità e di fatto un freno alla crescita economica. Testimonia il prevalere degli interessi dei singoli Stati piuttosto che del principio di solidarietà tra i popoli.
L’Europarlamento preme inoltre per una maggiore flessibilità di applicazione delle misure, meno burocrazia e migliore definizione di strumenti di gestione delle crisi di mercato. Un mix di obiettivi che nelle intenzioni degli europarlamentari dovrebbero rimettere al centro le imprese e i redditi degli agricoltori
Nel corso del workshop di Savigliano sono state anche esaminate le ricadute della riforma della Pac sulla nostra Regione. A causa della riduzione del budget, è prevedibile una riduzione degli aiuti diretti e delle risorse destinate al il secondo pilastro, la cui entità definitiva si conoscerà solo al momento in cui si concluderà il processo di riforma.Particolare attenzione è stata dedicata al greening, la componente verde del primo pilastro che riconosce un 30% di contributi diretti in più e sarà erogato insieme al pagamento base.
Deve essere organizzato, hanno detto i relatori, in maniera tale che le nostre aziende possano usufruirne senza averne danneggiata la produttività e senza compromettere l’ambiente, anzi migliorandolo.
Hanno relazionato al workshop: Massimo Benelli, già rappresentante permanente dell’Italia presso la Ue, Gianfranco Latino, della Direzione agricoltura della Regione Piemonte, Stefano Aimone, ricercatore Ires, Giuseppe Cornacchia, responsabile Dipartimento sviluppo agroalimentare e territorio della Cia nazionale, Roberto Ercole, Presidente Cia Piemonte. Ha coordinato i lavori Marzia Serasso, Direttore di Cia Piemonte.