Sezioni


Riapre la caccia in Piemonte, ma solo nelle aree escluse dagli incendi


In Piemonte, non si potrà cacciare per tutta la stagione venatoria nelle zone maggiormente interessate dai recenti incendi boschivi. Lo stabilisce una delibera presentata dall’assessore regionale alla Caccia, Giorgio Ferrero, e approvata ieri dalla Giunta regionale del Piemonte.
Il provvedimento blocca la caccia oltre il 30 novembre, limite precedentemente fissato, fino alla fine della stagione venatoria nell’intero territorio dei comuni di Bussoleno, Caprie, Cumiana, Giaveno, Locana, Mompantero, Novalesa, Persero, Ribordone, Roure, Rubiana, Sparone, Traversella, Pramollo, Chianocco, Venaus, Susa, Vistrorio, Rueglio, Cantalupa e Frossasco ricadente nei comprensori alpini TO1, To3 e TO5; in provincia di Cuneo sono interessate allo stop vaste zone nei comuni di Bellino, Casteldefino, Pontechianale e della Valle Stura. Lo stop è in attesa che venga poi delimitato il terreno direttamente toccato dagli incendi, su cui non si potrà cacciare per 10 anni, ma riguarda anche le zone cuscinetto intorno a quelle incendiate.
“I territori in cui non si può cacciare sono stati stabiliti di concerto con i comparti alpini interessati, la Provincia di Cuneo e la Città Metropolitana –  spiega Giorgio Ferrero -; è un buon risultato, frutto di un lavoro di ascolto delle esigenze espresse dagli enti locali dei territori interessati. Lo stop fino a fine stagione venatoria darà fiato alla fauna colpita dagli incendi e alle aree distrutte”.
Contestualmente con lo stop prolungato in queste aree, la caccia potrà essere invece praticata nella altre aree, non toccate direttamente o indirettamente dagli incendi di ottobre.