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Responsabilità solidale anche in agricoltura


Confagricoltura e Cia hanno espresso la più ferma protesta per le nuove disposizioni tributarie introdotte in tema di responsabilità solidale nell’ambito dei contratti di appalto. L’Amministrazione finanziaria si è purtroppo pronunciata su una più ampia applicazione di queste disposizioni, estese anche ai contratti di appalto stipulati da operatori economici non appartenenti al settore edilizio. Particolarmente grave la situazione che si viene a creare nel settore agricolo, dove è richiesta alla totalità degli operatori di assumere la certificazione, da parte del prestatore di servizi, di aver assolto agli adempimenti in materia di Iva e di versamento delle ritenute, anche con riferimento ad appalti di modico valore contrattuale. Si pensi all’agricoltore che affida ad un contoterzista le lavorazioni del proprio fondo agricolo con corrispettivo pattuito di poche decine di euro. Con le nuove norme, questo agricoltore prima di effettuare il pagamento dovrà farsi consegnare le dichiarazioni necessarie, oppure, peggio ancora, effettuare in proprio i controlli richiesti. Oltre tutto, la revisione della disciplina sulla responsabilità solidale pone a carico del committente inadempiente sanzioni pesantissime che vanno da un minimo di 5 mila ad un massimo di 200 mila euro. Si tratta di una condizione inaccettabile per il mondo agricolo, già oppresso e stremato da una burocrazia inutile e dannosa. Secondo Confagricoltura e Cia, spetta alla nuova legislatura, che si è inaugurata in questi giorni, il dovere, anche etico, di cancellare una misura che impone alle imprese di farsi carico di un’attività di controllo che compete all’Amministrazione finanziaria. Una misura che va contro ogni proposito di semplificazione degli adempimenti gravanti sulle imprese, tanto sbandierato dalle forze politiche in campagna elettorale.