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Quotazioni record per le nocciole delle Langhe


Buone notizie giungono dai noccioleti della provincia di Cuneo dove la raccolta è ultimata quasi ovunque. L’annata, cominciata con un anticipo vegetativo marcato, ha poi subito un rallentamento a causa delle condizioni meteorologiche avverse della primavera, contrassegnata da bruschi cali termici che hanno influito sull’allegagione dei frutti e sulle fasi successive.
In generale tuttavia i tecnici di Confagricoltura Cuneo mettono in luce una produzione mediamente in linea con quella dello scorso anno e una qualità buona, specie per coloro che hanno curato le fasi di essicazione e di stoccaggio.
L’aspetto più positivo, una volta tanto, riguarda le quotazioni dei prodotti che hanno raggiunto livelli decisamente superiori rispetto alle scorse annate.
“Nella prima decade di agosto la raccolta è stata particolarmente difficoltosa a causa del clima che ha complicato le attività in campo, con un elevato tasso di umidità del prodotto (oltre il 30%) dovuto a terreni umidi per le piogge, in molti casi si è dovuto ricorrere al rirpistino del suolo di raccolta rovinato dai temporali che hanno dato origine a fenomeni di erosione e ruscellamento marcati – spiega Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura zona di Alba -.
Le operazioni sono state più lunghe con un conseguente aumento dei costi legati all’essicazione delle nocciole, alla loro pulitura e ai trattamenti per contenere erbe infestanti e polloni. Di segno diverso invece è stata la situazione da metà agosto in avanti, grazie ad un clima decisamente migliore con giornate soleggiate e meno piovose”.
Dal punto di vista quantitativo, la situazione è eterogenea, ma ci si attesta su livelli stabili, intorno ad un +5% rispetto al 2013.
Nelle zone di media collina le rese sono state in linea, se non in leggero aumento, mentre nelle aree del fondovalle o in quelle caratterizzate da una più elevata altitudine il prodotto ha rese inferiori a causa di cali termici o a ristagni di acqua sui terreni.
“L’aumento dei costi dovuti alle bizze del clima è compensato ad oggi dai prezzi di conferimento delle nocciole – continua Marino -; questo è dovuto non solo ad una drastica riduzione della produzione in Turchia, ma anche ad un’annata negativa in Campania e Lazio, le due regioni italiane storicamente produttrici di nocciole”.
Analoghe considerazioni giungono dall’area monregalese con Cristiano Gallio, tecnico Confagricoltura zona di Mondovì, che sottolinea: “La fase di raccolta è terminata praticamente in tutte le zone del Monregalese, un po’ in anticipo rispetto alle annate più calde. La qualità delle nocciole è decisamente buona, l’unica incognita è l’umidità: ora inizia, infatti, la fase più delicata per i produttori perché, visto l’alto grado di umidità dovuto ad una primavera e un’estate piovose, sarà necessaria una particolare attenzione durante l’essiccazione. Nel Carrucese, Doglianese e Alta Langa le rese sono leggermente inferiori rispetto all’anno scorso, ma i prezzi si prospettano più che soddisfacenti. Nel complesso si può dire, quindi, che è stata una buona annata”.