Quelle diete che fanno male al cervello!
di un neonato impacchettato nel cellophane e la domanda “chi mangi oggi?”
Si tratta dell’ultima campagna ad effetto organizzata dai vegani contro il consumo
di carne. Ma la Cia di Cuneo replica punto per punto alle provocazioni e rilancia...
In alcune delle principali vie di Torino campeggiano dei mega-cartelloni con l’immagine di un neonato impacchettato nel cellophane e la domanda “chi mangi oggi?”. Si tratta dell’ultima campagna ad effetto organizzata dai vegani contro il consumo di carne. L’intento è chiarissimo: convincere la gente che mangiare una fettina di manzo o un involtino di prosciutto equivale a mangiare un bambino. Un assassinio. I vegani sono famosi per il loro originale masochismo nel condurre una dieta assolutamente squilibrata e autolesionistica. Infatti, nonostante la natura li abbia fatti onnivori, i vegani non si cibano di alimenti di origine animale. Dalla loro tavola sono esclusi non solo carne e pesce, ma anche latte, latticini, uova e miele.
I vegani non utilizzano neppure materiali di derivazione animale quali la lana, la seta, ed il cuoio, si lavano con saponi e cosmesi di sola origine vegetale ed utilizzano condom speciali che non contengono caseina.
Una stravagante sottocategoria vegana sono i fruttariani che scelgono di mangiare solo frutta. Alcuni nell’accezione più severa: aspettando che cada dagli alberi. Certi fruttariani si cibano anche di noci e semi, mentre altri considerano la cosa impropria, in quanto vi sono all’interno future piante, e quindi non vogliono rovinare l’equilibrio naturale.
I vegani negano di essere una setta, ma di fatto il loro movimento ha assunto connotazioni proto religiose, e sono fissati con il convertire gli altri al veganismo, anche con campagne pubblicitarie molto aggressive.
In occasione dell’ultimo World Vegan Day, che si celebra il 1° novembre di ogni anno, presentarono un video nel quale venivano esplicitati, in maniera neanche troppo velata, i vantaggi di una dieta priva di proteine animali. Il video mostrava uomini felici ed orgogliosi intenti a mostrare “l’attrezzatura” in mezzo alle gambe, opportunamente trasformata in un ortaggio come una carota o una melanzana. L’obbiettivo della campagna era quello di convincere il popolo degli onnivori (compresi i vegetariani che mangiano uova, latte e miele) che lo stile alimentare vegano migliora le performance a letto. Non ha però avuto molto successo. Sembra che i maschi continuino a preferire il Viagra.
A proposito di vegani e sesso, da qualche tempo, è nato in Nuova Zelanda il movimento vegan-sessuale, che si è diffuso anche negli USA. Si tratta dei vegani più intransigenti che rifiutano di fare sesso con individui “impuri” perché mangiano carne e prodotti animali, ma anche con vegetariani che si nutrono di uova e/o formaggio.
In un’altra occasione i vegani usarono addirittura Gesù per una campagna pubblicitaria sostenendo che fosse vegetariano (ma la verità è che Gesù moltiplicò i pesci, insieme ai pani, per sfamare migliaia di persone. E come spiegano i vegani il versetto 42 del capitolo 24 del vangelo di Luca, dove è scritto, parlando di Gesù resuscitato: “E gli porsero un pezzo di pesce arrostito; ed egli lo prese e lo mangiò davanti ai loro occhi”?).
Un’altra volta, sempre per propagandare la dieta vegana, fecero affiggere dei manifesti con protagonista un maiale e la scritta “è morto per i vostri peccati”. La campagna dei vegani più violenta, per non dire più disgustosa, fu quando paragonarono la dieta a base di carne alla strage di ebrei nei campi di sterminio.
Uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry sostiene che la dieta vegana è rischiosa per la salute, a causa della mancanza di elementi nutritivi fondamentali come ferro, zinco, vitamina B12 e acidi grassi omega3. Secondo gli esperti, i vegani tendono ad avere livelli elevati di omocisteina nel sangue e ridotti livelli di HDL, il colesterolo ”buono”, entrambi fattori di rischio per le malattie cardiache.
A giudicare da certe campagne pubblicitarie, la dieta vegana fa male anche al cervello.
(fonte: Cia Cuneo)