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Pubblica Amministrazione “Siamo alla svolta decisiva”


L’approvazione del disegno di legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione, a giudizio di Confagricoltura, rappresenta una
svolta decisiva per sconfiggere il “problema dei problemi” delle aziende, vale a dire l’eccesso di burocrazia.
“Abbiamo sempre sollecitato – commenta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – spending review, efficienza, procedure snelle e costi ridotti. Le norme definite nella legge cornice dal Parlamento vanno ora concretizzate con una ventina di decreti attuativi del Governo. Il cammino è ancora incerto e occorre vigilare affinché i buoni propositi non vengano stravolti”.
Confagricoltura mette in guardia: “La giusta razionalizzazione del sistema delle Camere di Commercio (che passano da 105 a 60) e delle Prefetture non dovranno pregiudicare l’assistenza alle imprese e la soppressione del Corpo Forestale non dovrà far abbassare la guardia nella tutela dell’ambiente. Guardiamo con attenzione alla semplificazione della Conferenza dei Servizi, alla riscrittura delle regole sul silenzioassenso, sollecitiamo la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l’incremento dei servizi online, non meno della corretta riorganizzazione dei dipendenti pubblici”. L’agricoltura ha una storia di esasperazione burocratica che viene da lontano. Si è passati da una regolazione del mercato per colmare gli squilibri ad una regolazione di ogni singolo comportamento dell’agricoltore, con un’invasione del ruolo pubblico nell’economia. Secondo Confagricoltura, l’obiettivo da conseguire dovrà essere quello di far risparmiare tempo e denaro allo Stato, ma anche alle imprese che, tutti i giorni, si scontrano con mancata semplificazione normativa, lungaggini burocratiche, bassa qualità dei servizi pubblici, onerosità degli adempimenti, controlli asfissianti e non coordinati, che costringono a far fronte a una mole di carte, timbri, procedure, sottraendo così tempo e denaro ai compiti prioritari.
“Ci auguriamo che, finalmente, i nostri imprenditori – conclude Confagricoltura – possano impegnare tutte le loro energie a fare
business, a esportare a prezzi concorrenziali, a mantenere occupazione, anziché combattere con i burocrati”.