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Psr Piemonte, vi racconto cosa mi è successo…


Sono Fabio, 39 anni, imprenditore agricolo nella zona dell’Albese. Non sono un giornalista, uno scrittore o altro, ma solo un umile contadino che ama il suo lavoro e adora le proprie colline che molte volte hanno chiesto tributi sanguinosi a molte famiglie legate a queste terre di Langa.

UN ANNO FA

Questa è la mia storia sul Psr piemontese, passato e futuro.
Tramite il mio commercialista, nel 2016 decido di fare domanda per la Misura sull’Insediamento giovani e produco tutte le richieste alla Camera di Commercio di Alba per aprire la mia partita Iva, acquisire i mezzi agricoli in carico a mio padre, dall’azienda di famiglia a me, nuovo conduttore di azienda.
In data 16 febbraio 2016 ho la mia partita Iva, facciamo i contratti di affitto, facciamo preparare i preventivi per i mezzi e le attrezzature agricole nuove da inserire nella domanda, la Pac, l’Inoq per le nocciole, l’assicurazione antigrandine, eccetera.

INSEDIAMENTO GIOVANI

Tramite Coldiretti, presentiamo la domanda cartacea di Insediamento giovani in agricoltura, ma non il piano di miglioramento, presentiamo la domanda.
Il bando usciva a febbraio, se non erro, il termine per la presentazione delle domande era a fine maggio, gli aventi diritto erano coloro che non avevano ancora compiuto 40 anni, eccetera eccetera.

PROROGHE E PASTICCI

Il bando viene prorogato a fine giugno, se non ricordo male, e qui avviene il primo pasticcio burocratico, perché con questa proroga potevano presentare la domanda coloro che avevano compiuto 40 anni, ma non ancora 41 anni.
Il bando viene ulteriormente prorogato e la scadenza è il 31 agosto 2016.
Il primo settembre le domande vengono prese in carico dalla Regione e viene fatta la graduatoria, ma, sorpresa delle sorprese, le domande sono una marea e difficilmente verranno prese in considerazione tutte. Iniziano così il limbo e la litania delle domande a cui si dà il via libera, avendo totalizzato una marea di punti per il piano e la strutturazione migliore. Inizia la guerra delle cifre, tra domande sovvenzionate, domande bocciate, percentuali su evasione delle domande, cifre in milioni di euro finanziati, ma, da come si vede, lo stanziamento non basta.
Viene ulteriormente aumentato il budget dello stanziamento, ma alla fine le domande accettate in graduatoria al 31 dicembre 2016 sono quelle che hanno totalizzato 16 punti.

NUOVO BANDO

Primo gennaio: si paventa la possibilità di aprire un nuovo bando in data 18 gennaio 2017 e l’assessore regionale, rispondendo all’interrogazione del capogruppo della Lega Nord Gianna Gancia, afferma che le domande non finanziate si potranno ripresentare nel 2017… Ma qui vengono i guai.
In data 24 gennaio 2017 mi reco dal mio studio di consulenza, la domanda è fattibile e ben strutturata… Tuttavia, c’è un problema: la mia Partita Iva agricola è stata aperta il 16 febbraio 2016 e questa data potrebbe rivelarsi per me fatale, perché la legge dice che tu nuovo imprenditore agricolo che hai presentato la domanda e che non sei stato finanziato, puoi ritentare e ripresentare la domanda entro 12 mesi dall’apertura della Partita Iva: quindi, se il bando esce entro il 15 febbraio 2017, io posso presentare la domanda; se esce dal giorno 17 febbraio 2017 in poi, io non posso più presentare la domanda, in quanto i 12 mesi dalla data dell’apertura della Partita Iva sono trascorsi e i termini scaduti.

ALCUNI PERCHE’

Ho delle domande che richiedono risposte schiette, sincere e oneste.
Perché, per poter presentare la domanda di Psr, devi aprire la Partita Iva nuova, prendere in carico l’azienda i mezzi e tutto quello che ne concerne, quando in passato prima si presentavano le domande e poi, se venivano finanziate, si prendeva in carico l’azienda e tutto l’annesso fiscale e di mezzi?
Perché le zone svantaggiate di collina e di montagna non sono prese in considerazione, visto che hanno costi di gestione, spese per fare lavorazioni manuali, con mezzi agricoli che a volte non possono entrare in campo, dove il pericolo per una manovra sbagliata mette a repentaglio la vita di noi operatori, rispetto a coloro che hanno un’azienda in pianura (amici agricoltori della pianura, non ce l’ho con voi, sia chiaro)?
Perché sono state avvantaggiate le società agricole medio grandi, mentre le aziende agricole medio piccole e le aziende medie sui 130/140 mila euro di fatturato, magari con un unico figlio coadiuvante, sono pochissime e molte sono piazzate come me, con la domanda respinta?
Perché la Regione Piemonte è agli ultimi posti della graduatuoria italiana per l’utilizzo dei finanziamenti in agricoltura?
Perché io, a tutt’oggi, 24 gennaio 2017, non ho ancora ricevuto il pagamento della Pac 2016, il saldo 2015 Pac e l’assicurazione antigrandine?

COSA FARE?

In fondo, a chi interessa il futuro dell’agricoltura in Piemonte?
E io cosa dovrei fare? Il treno è stato perso l’anno scorso, non sono uno che si piange addosso, ma che si rimbocca le maniche e, quando ha la possibilità, acquista un mezzo più sicuro, con meno emissioni in atmosfera, compra attrezzatura che fa evitare di dare il diserbo, interceppi per il vigneto e atomizzatori che risparmiano acqua… Alcune spese si possono affrontare una alla volta, ma un trattore da 40 mila euro, quando le entrate diminuiscono e le tasse aumentano, è una pura chimera.

APPELLO ALL’ASSESSORE

Quindi, chiedo vivamente all’assessore Giorgio Ferrero risposte urgenti per il nuovo bando, per me e per tutti coloro che hanno PRESO LA PARTITA IVA A FEBBRAIO 2016: FACCIA QUALCOSA IN MODO CHE A TUTTE LE AZIENDE A CUI NON E’ STATA FINANZIATA LA DOMANDA NEL 2016, SIA DATA LA POSSIBILITA’ DI RIPRESENTARLA NEL 2017, SENZA LA REGOLA DELLA DATA DI APERTURA DELLA PARTITA IVA, ALTRIMENTI NON AVRANNO PIU’ LA POSSIBILITA’ DI RIPRESENTARE LE DOMANDE.
Questo è lo sfogo di un agricoltore innamorato del suo lavoro, che nutre un amore immenso per le colline in cui abita, vive e lavora, le colline declamate da Pavese e da Fenoglio. Diamo la possibilità a tutti di esaudire i propri desideri.

Vi ringrazio,
Fabio