Psr Piemonte, l’incertezza frena gli investimenti
250 aziende con oltre 2.500 addetti, un ulteriore indotto di 5.000 unità e un fatturato di oltre 350 milioni di euro. Sono numeri importanti quelli del comparto della meccanizzazione agricola in Piemonte, che in provincia di Cuneo, grazie anche ad una terra ricca di prodotti di alta qualità e da un settore agricolo che ha visto un’espansione importante, raggiunge risultati d’eccellenza.
Nella Granda, infatti, il settore è molto sviluppato, tanto da collocarla ai primi posti a livello nazionale per produzione e fatturato, consolidando la posizione dell’Italia quale secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, in questo comparto.
«Negli ultimi anni, tuttavia – spiega Luca Crosetto, presidente A.R.PRO.M.A. (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole) a margine di un recente incontro con Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura – complice anche la non facile situazione congiunturale, il peggioramento rilevato nel comparto agricolo sta incidendo direttamente sulle tante imprese, per lo più di piccole e medie dimensioni, che producono macchine ed attrezzature per l’agricoltura».
La situazione di incertezza generale, i problemi strutturali del comparto ed il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli generano una bassa liquidità nelle imprese agricole e gli imprenditori sono quindi poco propensi ai nuovi investimenti.
«Non ci sono soldi, e gli agricoltori rimandano gli acquisti – continua Crosetto –. Con la conseguenza non solo diretta sulle produzioni, ma anche sul comparto della meccanizzazione e sull’indotto, che ha fatto registrare un calo del 25% sul fatturato. Con grande preoccupazione ci siamo quindi rivolti all’assessore Ferrero, per sottolineargli la situazione e chiedergli un aggiornamento sull’approvazione del Piano di Sviluppo Rurale, che porterebbe certamente una boccata d’ossigeno per l’economia locale».
Sono circa 60 milioni di euro i fondi assegnati dall’Europa per il PSR 2007-2013, ma se non verranno collocati entro fine anno si rischierà di perderli. Per il piano del successivo quadriennio 2014-2020 si attende una definizione nell’autunno che possa dare risposte alle numerose richieste di agricoltori e PMI.
«Con soddisfazione – conclude Crosetto – abbiamo riscontrato una grande apertura da parte dell’assessore, il quale, ben conscio delle problematiche connesse al settore primario piemontese, ha compreso la gravità delle ricadute sui settori ad esso collegati. Pianificato un nuovo incontro a settembre, abbiamo confermato la nostra disponibilità nel dare supporto tecnico e auspichiamo dunque di arrivare ad una sintesi sulla questione che permetta un rilancio dell’economia e infonda rinnovata fiducia negli imprenditori».