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Psr, Coldiretti Piemonte bacchetta la Regione!


Si è svolta in Coldiretti Piemonte l’Assemblea per le modifiche statutarie e per l’approvazione del bilancio 2013. È stata anche l’occasione per affrontare tematiche sindacali di grande attualità. L’Assemblea ha approvato il documento di confronto con le forze politiche ed i candidati impegnati nelle prossime consultazioni elettorali.
Articolato in più punti, il documento affronta con concretezza il futuro dell’agroalimentare piemontese ed individua il ruolo della politica rispetto al rilancio economico ed occupazionale del settore. Al centro del documento anche la semplificazione burocratica con particolare riferimento al comparto vitivinicolo. E’ stata ulteriormente sancita l’insufficienza del Testo Unico degli adempimenti previsti per il settore. Per Coldiretti Piemonte l’emanando provvedimento nazionale deve prevedere la riduzione del numero di adempimenti inutili, così come proposto da Coldiretti con il vademecum “NO alla burocrazia inutile”.
L’Assemblea di Coldiretti Piemonte ha stigmatizzato le linee guida recentemente approvate dalla giunta regionale rispetto al PSR 2014-2020.
“Il Piano di sviluppo rurale piemontese dovrà essere realizzato con azioni semplici, fruibili ed efficaci per le nostre imprese – dice il presidente Roberto Moncalvo –. In assenza della definizione dei criteri nazionali in sede di conferenza Stato – Regioni, occorre evitare atti deliberativi a livello locale che rischiano di generare inutili attese tra gli imprenditori agricoli.”
“Chiediamo al Governo regionale – aggiunge Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – di affrontare con il partenariato le scelte strategiche sul Programma di Sviluppo Rurale, così come sancito dalla stessa Unione Europea. Non è possibile assumere decisioni unilaterali, individuando criteri, risorse finanziarie e importi di aiuto, scavalcando le fasi procedurali previste dalla regolamentazione comunitaria creando inutili ed inopportune illusioni ed aspettative. Siamo certi che il Governo Regionale voglia attenersi alla piena e corretta applicazione delle procedure”.
Moncalvo ha poi illustrato all’assemblea di Coldiretti Piemonte la battaglia portata avanti a livello nazionale per eliminare le troppe rendite di posizione a partire dalla Pac. I primi 3000 beneficiari a livello nazionale, di agricolo hanno solo il nome ed assorbono il 15 per cento delle risorse comunitarie destinate al nostro Paese: oltre 600 milioni di euro l’anno vanno a banche, assicurazioni, società immobiliari, enti pubblici e privati.
“Un atto di giustizia – ha concluso Moncalvo – nei confronti degli agricoltori veri che vivono di agricoltura, ma anche l’occasione per non penalizzare economicamente le imprese agricole professionali a fronte di un gettito Pac che è diminuito del cinque per cento rispetto agli anni precedenti”.